Cancer plan. Con emendamenti De Castro-Dorfmann sospiro di sollievo per la filiera vitivinicola italiana

STRASBURGO – Passano gli emendamenti De Castro-Dorfmann che chiedono una differenziazione tra uso e abuso di alcol nell’ambito dell’approvazione a Strasburgo del Cancer Plan che include anche il vino. Al fine di evitare di demonizzare settori che rappresentano un patrimonio della cultura e tradizione eno-gastronomica, gli emendamenti (che erano stati sottoscritti da oltre 150 firme di eurodeputati) chiedono anche l’eliminazione della richiesta di avere sulle bottiglie di vino avvertenze sanitarie come sui pacchetti di sigarette.

Una vittoria insomma anche per il vino italiano che negli ultimi giorni, tra Nutriscore e Cancer Plan (ieri il voto sul testo proposto dalla BECA), si era mobilitato a livello europeo per scongiurare atti formali che avrebbero leso all’immagine di uno dei prodotti simbolo del Made in Italy e della Dieta Mediterranea patrimonio Unesco. «Non abbiamo mai criticato l’impianto del piano – ha spiegato Paolo De Castro – ma questa posizione sul vino e gli alcolici andava cambiata, gli emendamenti De Castro-Dorfmann sono “chirurgici” e sostenuti da tanti parlamentati dei Paesi mediterranei, dove c’è la cultura del consumo moderato».

Soddisfazione anche in Italia. A partire dall’Alleanza delle Cooperative Italiane – agroalimentare. “È stata riconosciuta più appropriata la linea dell’approccio moderato. Auspichiamo che ora si possa continuare a lavorare insieme per la lotta contro il cancro senza demonizzare il consumo consapevole di vino e delle altre bevande alcoliche”, si legge nella nota congiunta dell’Alleanza composta da Assoenologi, Confagricoltura, CIA– Agricoltori Italiani, Copagri, Federvini, Federdoc, Unione Italiana Vini dopo l’esito del voto in plenaria del Rapporto della Commissione speciale del Parlamento europeo per la lotta contro il cancro (BECA) sul rafforzamento delle strategie dell’Europa nel combattere la malattia.

Per Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, “è stato respinto il tentativo di demonizzare il consumo di vino e birra attraverso allarmi salutistici in etichetta già adottati per le sigarette, l’aumento della tassazione e l’esclusione dalle politiche promozionali dell’Unione Europea, nell’ambito del sul “Cancer plan” proposto dalla Commissione Europea” come richiesto, insieme al consigliere delegato di Filiera Italia Luigi Scordamaglia,  nella lettera scritta al commissario europeo per gli affari economici Paolo Gentiloni, al commissario all’agricoltura Janusz Wojciechowski, al ministro dell’agricoltura Stefano Patuanelli, agli europarlamentari italiani e ai leader dei principali partiti politici. Il giusto impegno dell’Unione Europea per tutelare la salute dei cittadini non può tradursi – sottolinea la Coldiretti – in decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate.

“Sosteniamo e condividiamo gli sforzi della Commissione nella lotta al cancro -spiega il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino– che rappresentano un passo avanti importante per il futuro della salute dei cittadini europei. Ma questi sforzi devono tenere conto delle eccellenze agroalimentari, come il vino ma anche la carne, che da sempre fanno parte dello stile di vita europeo e che caratterizzano la Dieta Mediterranea”.   “Le future politiche europee, dalle nuove norme in materia di etichettatura alla revisione della politica di promozione, devono essere definite seguendo questi principi -aggiunge Scanavino- e il faro deve essere sempre la nostra Dieta Mediterranea, patrimonio dell’Unesco da più di 10 anni, basata su varietà e biodiversità degli alimenti e stagionalità dei prodotti, nonché su un legame unico con il territorio e la sua cultura”.

 

 

 

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