La filiera agroalimentare vale 549 miliardi di euro (+15%). Crea: agricoltura a 64,3 mld euro, crescono rinnovabili e agriturismo

ROMA – È on line la 35esima edizione de L’agricoltura italiana conta, curato dal CREA Centro Politiche e Bioeconomia, che fotografa in un formato divulgativo e sintetico (quest’anno con una nuova veste grafica), lo stato dell’agroalimentare italiano, quanto incide sul sistema economico del Paese, le sue principali produzioni e risultati, il comportamento delle diverse fasi della filiera, l’interscambio commerciale, il suo contributo in termini di riduzione/assorbimento delle emissioni di gas serra e più in generale nei processi di transizione ecologica, la sua potenzialità in termini di valorizzazione di territori, prodotti e paesaggio.

Il valore della produzione della branca agricoltura, silvicoltura e pesca nel 2021 si è collocato poco al di sotto dei 64,3 miliardi di euro in valori correnti (+6,4%), come sintesi di una contrazione dei volumi prodotti (-0,4%) e di un forte rialzo dei prezzi (+6,7%), questi ultimi spinti dal rincaro dei costi di produzione, in anticipo alla dinamica inflattiva che sta interessando il 2022. Il peso complessivo del settore agricolo sul sistema economico nazionale si è mantenuto sul 2,2% del PIL.

Sale al 15% se si considera l’intera filiera agroalimentare – dalla produzione primaria al commercio al dettaglio – generando un valore pari a 549 miliardi di euro.

Al di là dell’importanza strategica nell’approvvigionamento alimentare, il sistema è pertanto in grado di apportare il suo contributo di ricchezza al Paese.  Positiva è la ripresa delle attività di diversificazione che mostrano aumenti significativi di volume e valore. Tra queste spicca la produzione di energie rinnovabili con un valore di 2.537 milioni di euro (+15%). In forte ripresa anche le attività legate all’agriturismo (+23,5%).

L’agricoltura italiana mostra sempre più il suo aspetto verde e vede accrescere il suo primato verso una produzione di qualità e di eccellenza apprezzata sempre più nei mercati esteri. La superficie investita a biologico ha raggiunto i 2,2 milioni di ettari, vale a dire il 17,4% della SAU complessiva. Questo risultato fa ben sperare sul raggiungimento entro il 2030 dell’obiettivo del 25% di SAU biologica, così come auspicato dalla strategia From Farm to Fork. Continua ad aumentare il patrimonio italiano delle DOP-IGP con 316 prodotti alimentari e 526 vini. I nostri prodotti a denominazione hanno ottenuto ottime performance commerciali. I vini DOP in particolare rappresentano ormai i 2/3 del valore delle esportazioni vinicole italiane, con aumenti del 16% in valore.

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