Il toro di razza chianina campione d’Italia è ancora Maverick (32 mesi e 1.142 kg): è elegante, possente e cresciuto in allevamento sostenibile

AREZZO – La bellezza di un gigante dal manto bianco, la soddisfazione dei proprietari che lo hanno visto nascere e crescere giorno dopo giorno. E’ la storia di Maverick, il toro di razza chianina che è campione d’Italia per la seconda volta.

“Maverick, il toro chianino laureatosi per la seconda volta campione nazionale, alla XXXVI Mostra Nazionale Bovini di Razza Chianina che si è svolta nell’ambito della 54esima edizione di Agriumbria, è la punta di diamante di un settore che, in provincia di Arezzo, ha raggiunto livelli di eccellenza”. Così la presidente di Cia Arezzo Serena Stefani, commenta le recenti performance messe a segno dai bovini di razza Chianina, visitando la stalla del record, il Podere Il Poggiolo di Civitella in Val di Chiana, dove si allevano 15 fattrici di Chianina e il toro campione.

“Continua la nostra iniziativa stalle aperte – aggiunge la Stefani – per far conoscere gli allevamenti sostenibili e non intensivi dove è possibile toccare con mano la qualità: degli animali, del loro benessere e delle tecniche usate per la loro cura e addestramento. Mostriamo con orgoglio queste aziende che portano lustro nel territorio e che vantano grande competenza e passione. Perché raggiungere questi risultati significa non solo allevare gli animali, ma starci insieme, addestrarli, domarli, calmarli. Deve esserci un rapporto stretto e speciale, altrimenti non sarebbe possibile portare capi di queste dimensioni in ambienti complessi e molto frequentati come le mostre”.

SODDISFAZIONE E FESTEGGIAMENTI 

Un entusiasmo e una dedizione che traspaiono con chiarezza dalle parole dell’allevatore Fulvio Bottai che, nell’occasione, annuncia i prossimi lieti eventi: la nascita di due Maverick junior, uno da Milù e l’altro da Nirvana, anche loro in passerella a Bastia Umbra.

“Dopo tanto impegno, siamo riusciti a portare in gara tre capi. Due vitelle e lui, Maverick, che ha conquistato la categoria torelli 24-36 mesi e poi è stato proclamato campione assoluto dei maschi senior presenti alla mostra”, racconta con orgoglio Fulvio Bottai, elencando le caratteristiche del campione: “Maverick è nato il 28 luglio 2020, ha 32 mesi, pesa 1.142 kg. E’ alto e lungo, dotato di una eleganza eccezionale che si manifesta nella fisionomia e nel portamento. Molto apprezzata è stata la sua camminata, importantissima per gli animali allevati al pascolo, per la qualità della vita e per il loro futuro. Adesso – annuncia – siamo in attesa dei suoi eredi”.

Ma questo è solo uno dei trofei consegnati di recente agli allevatori di Cia Arezzo che si sono distinti anche alla 68esima edizione della Mostra dei bovini di Chianina, svoltasi di recente al Museo della Civiltà Contadina della Fraticciola di Cortona. La passerella dei vitelloni maschi, a cui hanno partecipato 22 soggetti di 8 allevatori diversi, se la sono divisa le aziende Bennati Giordano che ha conquistato il primo posto; L’Oleandro di Sciarri Marco al secondo posto, Guerrini Mauro al terzo. Nella categoria vitelle, hanno sfilato 24 soggetti di 4 diversi espositori. Gli esemplari giudicati migliori? Sono quelli delle aziende L’Oleandro di Sciarri Marco, primo classificato, e di Pagoni Lorenzo, al secondo posto.

Sempre a L’Oleandro di Sciarri Marco è andato il riconoscimento per il miglior gruppo. Parte proprio dalla qualità degli animali allevati nelle stalle della provincia e dalla capacità dimostrata dagli allevatori del territorio la campagna di Cia Arezzo contro la carne sintetica e la valorizzazione di queste carni che proprio in questo periodo stanno affrontando grossi problemi di mercato. “Il nostro territorio vanta autentiche eccellenze agro-zootecniche, fondamentali per la salvaguardia di biodiversità, razze autoctone e interi ecosistemi naturali, che la nostra organizzazione si impegna a sostenere e a valorizzare.

Queste realtà devono poter continuare a presidiare il territorio e a custodire le tipicità agroalimentari, fonte principale di economia per le comunità locali e motivo di sopravvivenza di intere aree, sempre più soggette al progressivo abbandono”, conclude la presidente Stefani.

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