BOLOGNA – Otto miliardi in meno per l’Italia dalla prossima Pac? Il rischio è reale.
“Le ipotesi sono due, o un taglio del 20% della Pac, che significherebbe 80 miliardi di euro a livello europeo e 8 miliardi per l’Italia; oppure un taglio legato solo all’inflazione che si aggira fra il 10-14%, in entrambi i casi non lo vogliamo e non lo possiamo accettare”.
A sottolinearlo ad agricultura.it è Cristiano Fini, presidente di Cia Agricoltori Italiani, a margine di un evento alle porte di Bologna (Zola Predosa) per gli 80 anni di FederUnacoma.
Su Pac e fondo unico, preoccupazione e mobilitazione della Cia: “Situazione molto preoccupante nel metodo e nel merito – ha detto Fini. Nel metodo perché la Commissione non ha ancora fatto uscire nulla e fra due settimane deve presentare il tutto, quindi il metodo è sbagliato perché non condivide con le parti in causa nulla.
Ma quello che più è preoccupante è il merito, perché le voci di corridoio parlano di una riduzione della Pac, ma ancora più preoccupante è la creazione di un fondo unico europeo nel quale ci finiranno dentro, la Pac, i fondi di coesione e anche le risorse per gli armamenti. Tutto ciò è inaccettabile, soprattutto se come annunciato dalla Commissione europeo, si vuole cambiare paradigma rispetto al passato, passare da un accanimento contro gli agricoltori ad un sostegno agli agricoltori, dobbiamo passare dalle parole ai fatti, e i fatti però non stanno dimostrando questa coerenza. Dobbiamo prepararci a una battaglia, a mobilitarci, a contrastare queste proposte scellerate che ad oggi sono ancora nelle intenzioni, ma quasi una certezza”.
E sull’innovazione della meccanizzazione, la prima sfida è quella climatica: “Abbiamo bisogno di mezzi, attrezzature, tecnologiche che garantiscano migliori rese più sostenibili dal punto di vista economico e una migliore sostenibilità ambientale. Il suolo sta perdendo di fertilità e le tecniche agronomiche associate alle nuove tecnologie ci possono dare una grande mano. Per fare ciò serve un legame di sistema fra agricoltori, tecnici e industria di meccanizzazione, perché solo mettendo insieme queste componenti riusciremo a vincere queste sfide”.
LEGGI ANCHE
Pac, Cia: No a guerra Ue sulle risorse. Con Fondo unico più disparità tra Stati