ROMA – “L’intelligenza artificiale rappresenta un’innovazione straordinaria, essa tuttavia non può definirsi intelligenza in senso proprio, in quanto è uno strumento potentissimo, i cui benefici dipendono strettamente dall’uso che ne fa l’intelligenza umana”.
Lo dichiara Mario Serpillo, presidente dell’UCI – Unione Coltivatori Italiani, sottolineando come la tecnologia possa offrire un contributo concreto alla modernizzazione dell’agricoltura, a patto che venga utilizzata con consapevolezza, equilibrio e competenza.
“L’AI è in grado di accedere a enormi quantità di informazioni in tempi rapidissimi, di elaborare dati e fornire analisi utili per migliorare la produttività, ridurre gli sprechi, ottimizzare le risorse idriche e tutelare l’ambiente, dunque può essere una formidabile alleata per l’agricoltura”, continua Serpillo. “Mentre l’intelligenza, la responsabilità, i valori morali rimangono prerogative esclusivamente umane. Si tratta infatti di formare chi la utilizza e dotare l’intero sistema di regole etiche chiare e vincolanti, perché la gestione dei dati è un tema delicato e centrale, dalle implicazioni inimmaginabili.”
Per il presidente dell’UCI l’innovazione tecnologica deve andare di pari passo con la formazione: “In Italia esiste ancora un grande divario culturale: pochi agricoltori hanno una formazione specifica nel settore, e questo limita la capacità di utilizzare e trasferire le nuove tecnologie. Serve un investimento serio nella formazione agricola, nella digitalizzazione delle imprese e nel coinvolgimento dei giovani, che possono
essere i veri protagonisti di questa transizione.”
Inoltre, il presidente dell’UCI mette in guardia dai rischi della disinformazione, che oggi influisce anche sulle scelte in campo agricolo: “Viviamo in un’epoca di sovraccarico informativo, dove la velocità spesso limita l’attenzione, dunque la capacità di verifica e di approfondimento. In questo contesto è difficile distinguere il vero dal falso e anche il dibattito sull’innovazione finisce per essere distorto. È necessario riportare al centro la
competenza e la divulgazione corretta, per aiutare imprese e cittadini a comprendere il valore reale del progresso scientifico.”
Il presidente, Mario Serpillo concludendo, ribadisce la visione dell’UCI riguardo le prospettive di un modello agricolo innovativo ma imprescindibilmente umano: “L’agricoltura ha bisogno di pace, di tempo e di sapienza, essendo al tempo stesso la loro principale custode e depositaria. L’intelligenza artificiale può essere una sua grande alleata, ma solo se gestita con etica, responsabilità e una visione che metta al centro le persone. La vera rivoluzione non sarà tecnologica, ma culturale: quella che permetterà di far dialogare ricerca, impresa e istituzioni per costruire un futuro sostenibile e consapevole.”























