Seminativi. Aife al lavoro sul piano proteico nazionale

RAVENNA – “AIFE/Filiera Italiana Foraggi ha appena contribuito alla revisione della proposta sulla Strategia Europea per le Proteine (European Protein Strategy – 2023/2015INI) avanzata dal Comitato agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo guidato come relatore da Emma Wiesner. Il tema del forte fabbisogno e purtroppo del deficit di proteine vegetali nella UE è al centro dei più importanti impegni di AIFE/Filiera Italiana Foraggi”.

Così il presidente, Gian Luca Bagnara, all’indomani della riunione del Gruppo di lavoro zootecnico svoltosi a Bruxelles, dove il Parlamento è al lavoro per definire una nuova strategia europea per la produzione di proteine destinate all’alimentazione animale.

Peraltro, il prossimo 1 giugno, a Bruxelles, AIFE/Filiera Italiana Foraggi avrà un incontro proprio con Emma Wiesner organizzato da Riccardo Severi, presidente del Gruppo di lavoro foraggi del Copa-Cogeca e direttore di AIFE/Filiera italiana Foraggi.

“La bozza di revisione presentata da Emma Wiesner – sottolineano Bagnara e Severi – si focalizza sull’opportunità di influenzare la strategia sulla produzione di proteine vegetali nella Ue con la Commissione che uscirà dalle elezioni del 2024 e si identifica come un metodo per rispondere all’elevata dipendenza degli Stati membri nell’importazione di proteine vegetali da Paesi terzi, all’impatto ambientale e alla mancata circolarità della produzione europea. Secondo la Wiesner quindi, la proposta Ue deve supportare gli agricoltori che devono essere messi al centro di una strategia olistica in cui sia la produzione di proteine per i mangimi che per l’alimentazione umana rivestano il medesimo ruolo. Parallelamente, va aumentata la competitività produttiva proteica europea potenziando la ricerca e l’innovazione e implementando la cosiddetta New Breeding Techniques (NBT) promuovendo con maggiore efficacia il settore delle bioenergie. È inoltre necessario utilizzare meglio i flussi laterali per migliorare la circolarità, senza dimenticare il tema dell’innovazione spingendo sulla ricerca agronomica e il miglioramento genetico che da troppo tempo, purtroppo, in Europa sono rimasti al palo”.

Alla luce di quanto delineato da Emma Wiesner, Gian Luca Bagnara osserva che “è indispensabile per la filiera delle proteine vegetali ricollegare agricoltura e zootecnia per renderla più circolare e sostenibile: non possiamo più reggere il peso ambientale legato alla importazione di soia da oltre oceano, ma sviluppare una nostra filiera delle leguminose”.

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