La vite del Friuli Venezia Giulia. Prove in rete con tecnici Basf Italia nella patria dei vini bianchi

Stretta tra il Mar Adriatico a Sud e le vette delle Alpi a Nord, il Friuli-Venezia Giulia è una regione particolarmente vocata alla vitivinicoltura. Soprattutto per la produzione di vini bianchi, che qui raggiungono ottimi risultati grazie alle caratteristiche del suolo, alla forte escursione termica tra il giorno e la notte e all’influenza del mare.

La superficie vitata supera i 2.300 ettari, per una produzione annua che si aggira attorno al milione di ettolitri. Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da primavere e autunni molto piovosi, a cui fanno da contraltare estati particolarmente siccitose, soprattutto nella zona sud dei Colli orientali. Tutta l’area presenta inoltre un terreno argilloso marnaceo che tende a drenare l’acqua, un aspetto che rende particolarmente problematica l’irrigazione, anche a causa dell’assenza pressoché totale di invasi. Tutto questo favorisce l’accumulo termico, che può portare a una perdita di produzione fino al 20% nei vitigni a bacca bianca, a una diminuzione dell’acidità e a un innalzamento del grado alcolico. Senza dimenticare infine il rischio di infezioni di peronospora, favorite dalle forti piogge che caratterizzano la regione.

 

Il tecnico: Francesco Degano Nato in un piccolo paese dei Colli Orientali del Friuli-Venezia Giulia, dove la tradizione vitivinicola affonda le sue radici nella storia, Francesco non poteva che intraprendere la professione di tecnico vinicolo. Oggi è chiamato ad aiutare gli agricoltori della zona a combattere le sfide imposte dal cambiamento climatico, senza perdersi d’animo: un aiuto può infatti arrivare dalle nuove tecnologie, tra le quali i modelli previsionali e sensoriali, e in generale da quella che oggi viene denominata “agricoltura 4.0”.

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