Col doppio prezzo più forza contrattuale agli agricoltori

“Per contrastare lo strapotere in campo agroalimentare della grande distribuzione nell’Ue occorre adottare il doppio prezzo (origine e dettaglio) e soprattutto dare più forza contrattuale agli agricoltori”. Così il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori, Giuseppe Politi commenta la “dichiarazione” scritta di 439 europarlamentari nella quale si ipotizza un “abuso di potere” da parte dei grandi supermercati europei soprattutto nella fissazione dei prezzi. E questo avviene a danno sia dei produttori agricoli che degli stessi consumatori.

“Nella dichiarazione -sottolinea Politi- si evidenzia che un piccolo numero di catene di supermercati abusano del loro potere d’acquisto per costringere i fornitori ad abbassare i loro prezzi fino ad un livello insostenibile e per imporre condizioni sleali. E ciò avviene soprattutto nel settore agroalimentare. Per questo motivo esprimiamo apprezzamento per l’iniziativa dei parlamentari europei i quali, giustamente, auspicano che la Commissione Ue proponga al più presto misure adeguate a protezione dei consumatori, così come dei produttori agricoli, da ogni abuso di posizione dominante”.

“Non a caso -aggiunge il presidente della Cia- da tempo abbiamo posto il problema del doppio prezzo da applicare sui cartellini di vendita dei prodotti agroalimentari. Con esso intendiamo assicurare sia il produttore che il consumatore attraverso una corretta informazione sul prezzo dal campo alla tavola. Insomma, una reale tracciabilità. In tale modo è possibile evitare rincari ingiustificati e manovre speculative che in troppe occasioni hanno destabilizzato i mercati. Ma anche riequilibrare un sistema che oggi è praticamente nella mani della grande distribuzione”.

“Da non sottovalutare, poi, l’esigenza di rafforzare il potere contrattuale degli agricoltori. Non bisogna, tuttavia, ripetere le esperienze negative del passato, ma battere nuove strade per migliorare e rendere più valida l’organizzazione dell’offerta da parte dei produttori. E questo può avvenire attraverso organiche forme di aggregazione, nuove relazioni fra i vari soggetti della filiera e regole organiche in grado di sostenere tali processi”.

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