Botti e barriques in legno certificato. Le nuove frontiere ambientali del vino

Botti realizzate con legno certificato possono rappresentare un bel regalo per le foreste italiane. Lo ricorda Pefc Italia, l’ente internazionale attraverso cui si certifica la corretta gestione forestale, alla vigilia del Vinitaly. E se al Vinitaly – a Verona dal 3 al 7 aprile –  verrà presentato uno studio che testimonia che il 75,5% degli amanti del vino, i cosiddetti “wine lowers”, si interessa di tematiche ambientali, quello che giunge da Pefc Italia è un importante contributo per un mondo del vino sempre più sostenibile per il nostro ambiente. In territori ad alta vocazione vitivinicola come nell’area del Nobile di Montepulciano, importanti aziende già utilizzano botti realizzate con legno certificato.

L’esempio francese – In particolare l’International Cooperage Seguin Moreau (con sede regione Cognac in Francia e filiali in Australia, Cile e Stati Uniti) una delle più grandi produttrici di botti per l’invecchiamento del vino a livello mondiale, offre ai suoi clienti produttori di vino, botti certificate Pefc. “Con questa scelta di responsabilità nei confronti di un’origine certa della materia prima dei propri prodotti – spiega Antonio Brunori, segretario nazionale di Pefc Italia -, un’azienda come la Seguin Moreau vuole dare ai suoi clienti la possibilità di scegliere uno strumento per la propria produzione vinicola rispettoso delle foreste e frutto della buona gestione forestale. Usare botti certificate Pefc dà sicuramente un valore aggiunto di visibilità e comunicazione al prodotto enologico oltre che essere motore di una gestione sostenibile delle foreste”.

La scomparsa delle sugherete – I produttori di vino ora potranno usufruire di due strumenti per garantire una produzione etica del proprio prodotto: il sughero Pefc (per ora solo portoghese e spagnolo) dei tappi e le botti per invecchiare il proprio vino. Anche perché ricorda Brunori, una stima preoccupante del Wwf ci dice che a causa del crollo sul mercato dei tappi di sughero a vantaggio di quelli di plastica, si stima che entro il 2016 potranno scomparire il 75% delle sugherete. “E’ importante però rilevare – aggiunge il segretario Pefc – che l’industria del vino sta rispondendo in termini positivi alla domanda dei consumatori più esigenti e sta avendo effetto sulla conservazione di ecosistemi fragili e sulla riduzione dell’impatto ecologico dell’industria stessa”. L’industria del vino ha, infatti, un ruolo importante nel mantenere il valore economico delle foreste di sughera che rischiano di sparire di fronte alla crisi economica, con conseguenti perdite ecologiche e sociali rilevanti.

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