Aglianico del Vulture di Elena Fucci, una passione verticale

L’appuntamento da segnare sull’agenda è per giovedì 15 gennaio 2009 (inizio ore 20,30) a Pozzuoli (Na) presso l’Abraxas Osteria per l’evento organizzato dal rinomato locale in collaborazione con le Officine Gourmet, e dedicato ad un grande vino e vitigno del nostro Paese, ovvero l’Aglianico del Vulture. Aglianico che passione è una storica verticale de il "Titolo Aglianico del Vulture", etichetta prodotta dall’Azienda agricola Elena Fucci, di Barile (Pz). “Si tratta di una degustazione verticale quattro annate di Aglianico del Vulture – anticipano Elena e Salvatore Fucci -, del 2003, 2004, 2005 e 2006 de “Il Titolo” (che prende il nome dalla località in cui è situata l’azienda, a Barile,  in Contrada Solagna del Titolo), che è l’unica etichetta prodotta dalla nostra azienda, una realtà giovane e piccola ma che sta lavorando nel mondo del vino puntando sulla qualità con tanta voglia di emergere e farsi apprezzare". E ci stanno riuscendo bene, perchè i vini dell’azienda di Elena Fucci sono già balzati agli onori di critica e pubblico grazie ai molti riconoscimenti avuti dalla guide specializzate.

Una storia da raccontare – Salvatore ed Elena, padre e figlia: il contadino viticoltore erede di una lunga tradizione di famiglia e la giovane ragazza laureata in Enologia all’Università di Pisa, con una grande passione per la propria terra e per un lavoro antico e nobile come la produzione vitivinicola. L’umanità delle persone che fanno vino  si legge sempre nel bicchiere, è il caso di Elena e Salvatore: “la cura in campagna, la dedizione in cantina, la capacità di proporsi senza finzioni quando si comunica e si commercia – raccontano i Fucci – : nasce così questo miracolo a Barile, in un vigneto ben esposto, con viti che  superano i 50 anni d’età”.  Il vigneto è uno spettacolo e vale il viaggio: si tratta di un ventaglio a ridosso dell’uscita di Barile della superstrada che collega Candela a Potenza, ben esposta e che gode di grandi escursione termiche con il vento del vallone per asciugare l’umidità della notte.

I Vini in degustazione – Le varie annate saranno degustate fra una portata e l’altra del menù proposto da Nando Salemme, il patron dell’osteria. Nel Titolo  2003 ritroviamo passato,  presente e  futuro dell’Aglianico del Vulture. Grande concentrazione di frutto, potenza  e corredo aromatico  straordinariamente ricco. La materia opulenta, polposa e tannica investe completamente il palato. Eleganza ed equilibrio  sono i marcatori del Titolo 2004, naso ricco di profumi di frutta rossa e di sottobosco  ben fusi con il legno ed equilibrati al palato da una notevole freschezza in giusto contrappeso con tannini ben risolti, struttura buona ma non prepotente. Grandi premesse per un buon invecchiamento.  Potenza, sorprendente freschezza e  persistenza aromatica caratterizzano Il Titolo 2005 già vicino all’equilibrio e giocato sul filo dell’eleganza. Un Aglianico  piacevole e signorile, pronto da bere. Il Titolo 2006 è presente in quattro Guide (Vini Buoni d’Italia, L’Espresso, Veronelli, Gambero Rosso), manca all’appello Ais Duemilavini, pertanto si potrebbe incoronare  come il Miglior Aglianico di quest’anno:complesso, elegante, naso minerale, tannini setosi, piena corrispondenza sul piano aromatico, bel finale, lungo e dolcemente fruttato. Sapore secco, caldo, di ampia struttura e lunga persistenza aromatica.  Va lasciato affinare e promette grande longevità. Elena e Salvatore Fucci  con il Titolo Aglianico del Vulture 2006, agguantano il poker d’assi dei riconoscimenti delle guide di settore:  la conferma che il lavoro serio in vigna, la determinazione e la modestia pagano sempre. Questa piccola impresa contadina sta facendo grande Barile, un gioco di squadra molto intelligente e raro,  il volto migliore di una cultura contadina che capisce come sia importante avere l’enologo e al tempo stesso fare sacrifici per laureare il futuro stesso dell’azienda. Insomma, una serata gourmet, per appassionati e non,  di buon auspicio per il 2009, sospesi nella magica atmosfera dell’Osteria Abraxas, tra laghi e mare dei Campi Flegrei , nella Terra del Mito e culla del vino.

Il menù dell’Abraxas Osteria – Ecco il menù completo  dello chef  Tommaso di Meo, accompagnamento  d’eccellenza per i  quattro  vini, campioni di  potenza ed eleganza. Entrèe: Crostino di pane con  pancetta flegrea, cavolfiore e papaccella  napoletana dolce; Pasta fillo con zucca gialla napoletana e guanciale; Tortino di broccoli in crosta di patate; Polentina con  salsiccia e friarielli. I Primi: Ziti di Gragnano con pesto di noci di Sorrento e fonduta di cacio di bufala; Gnocchi di casa al ragù  di maiale flegreo con pomodori San Marzano Dop. Il Secondo: Arista di maiale in crosta con riduzione all’Aglianico; Insalatina dall’orto di Abraxas. Il Dessert: Crostatina con mostarda di mandarini
del giardino di Nonno Salvatore.

Informazioni – Il costo della serata – che vedrà la partecipazione di  Ciccio Piròlo della Coop. Agr. Agrigenus, produttore di Pomodori San Marzano Dop, Presidio Slow Food – è di 40 euro, obbligazione obbligatoria allo 081.8549347 – 339.2236700; info@abraxasosteria.it . L’Abraxas Osteria, si trova a Pozzuoli (Na) in Via Scalandrone 15

Lorenzo Benocci

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