Zaia al Vinitaly: “No alla tolleranza zero per l’alcol”

Vino ma non solo. Intervenuto all’inaugurazione della 43esima edizione del Vinitaly a Verona Luca Zaia, ministro delle politiche agricole ha affrontato con i giornalisti i temi più caldi dell’agricoltura nazionale. A partire dalla tolleranza zero verso l’alcol.

Il messaggio di Zaia – “Non possiamo tollerare che chi beve due bicchieri di vino sia considerato un ubriaco”. Il ministro Zaia, ha lanciato un chiaro messaggio a chi vuole abbassare ulteriormente la soglia minima di alcol ammesso nel sangue per chi è alla guida di un veicolo. “Già abbiamo imposto il limite zero per i minori di 21 anni – ha detto – ma non possiamo pensare che il pasto si fermi, se va bene, al secondo piatto. In questo modo una persona normale deve rinunciare anche a un bicchiere di passito o a un liquore. Ma soprattutto è la filosofia di base che è sbagliata: non si è ubriachi se si supera di poco i limiti”.

No ai mix di bianchi e rossi – Zaia ha poi analizzato le cifre del settore enologico italiano, in un anno di crisi di tutti i settori industriali. Di fronte a un calo delle esportazioni del 7%, c’è stato però un incremento in valore dell’uno per cento, anche grazie a un +22% del mercato degli spumanti e delle “bollicine” in generale. Zaia ha poi espresso in modo chiaro l’opposizione dell’Italia ai recenti indirizzi dell’Ue in materia vinicola: quindi no al mix di vini bianchi e rossi per ottenere i rosati, no alla dealcolizzazione e no allo zuccheraggio. “Sono tutte pratiche che danno vita a vini di altra natura e che allontanano dall’agricoltura vera. Capisco che chi non ha un settore agricolo se lo deve inventare – ha precisato Zaia – ma questo non può andare a scapito di chi un’agricoltura ce l’ha e con tradizioni consolidate e di eccellenza”.

Quote latte – Ampio spazio, poi, anche alla discussione sulle quote latte. “La fiducia è stata posta solo perché sono stati presentati emendamenti di puro ostruzionismo – ha detto -. Non è vero che il governo fa pagare le multe europee sulle quote latte ai cittadini, non è una sanatoria. Se il decreto non viene approvato, le aziende che producono un quarto del latte italiano falliranno in pochi giorni. Il governo non aiuta i ladri. La guerra tra poveri tra gli allevatori dura da 25 anni. A noi interessa solo dare una risposta a tutti e non privilegiare uno sull’altro” ha concluso Zaia.

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