Bonifiche ed aree protette, legge da rifare

“La montagna ha partorito il topolino”. E’ questo il commento di Giordano Pascucci, presidente della Cia Toscana, alla proposta di legge sui parchi e le aree protette della Regione Toscana. E’ passato quasi un anno dal primo annuncio, fatto al meeting di San Rossore lo scorso luglio – sottolinea la Cia Toscana – ma nonostante il tempo impiegato, il risultato è largamente al di sotto delle aspettative. L’assessore Marco Betti ha illustrato in un incontro la proposta di nuova legge regionale sui parchi e le aree protette, che non piace alla Cia Toscana.

Proposta di legge molto negativa – “E’ una proposta di legge – afferma Pascucci -, negativa in tutto e per tutto, che non innova il sistema dei parchi e delle aree protette, limitandosi ad istituzionalizzare organi ridondanti e laute indennità a chi vi partecipa. Oggi i parchi soffrono di “elefantiasi”. Troppi organi, procedure di pianificazione che durano anni, ed allo stesso tempo scarsa apertura al tessuto socio-economico del territorio. Come per le bonifiche – conclude Pascucci – anche in questo caso si ha paura a toccare equilibri consolidati e ci si accontenta di mettere “pezze” che non servono a nulla” 

Riforme vere e non pasticci – Marco Failoni della presidenza regionale motiva la delusione e la contrarietà della Cia Toscana: “Sulle bonifiche abbiamo avanzato concrete proposte di razionalizzazione  dell’attuale caotico sistema: il nuovo testo dell’assessore Betti è peggiore del precedente. Sui parchi e le aree protette, chiediamo da anni di uscire dalla logica del “bunker”: la proposta di Legge presentata chiude ad ogni percorso di integrazione e partecipazione. La nostra proposta si basa su tre punti centrali: semplificazione; con un organo di gestione “monocratico” e procedure di pianificazione certe, partecipazione prevedendo strumenti di concertazione delle scelte; integrazione tra aree protette e gestione del territorio, ad esempio in materia di gestione della fauna. Ma temiamo – conclude Failoni – che la disponibilità all’ascolto sia assai scarsa. Insomma, vogliamo riforme vere e non pasticci”.

Cia disponibile al confronto – “Piuttosto che approvare questa legge così com’è – è l’amara considerazione finale di Pascucci  – è meglio non approvare nessuna legge e rimanere con l’attuale. Noi confermiamo la nostra disponibilità costruttiva a lavorare su riforme innovative e serie. Abbiamo già inviato le nostre proposte all’Assessore e, secondo noi, ci sono ancora i tempi per approvare delle buone Leggi sui parchi e sulle bonifiche in questa Legislatura. Occorre solo un po’ di buona volontà e di disponibilità all’ascolto”

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