Propoli al pesticida, il Ministero della Salute lancia l’allerta alimentare

Propoli al pesticida, scatta il ritiro dal mercato. Duemila confezioni di propoli contaminate con antiparassitari gravemente dannosi per la salute dell’uomo, utilizzati nella lotta a un pericoloso acaro delle api, venivano prodotti e commercializzati da una ditta romagnola. A sequestrarle nei giorni scorsi il Corpo forestale dello Stato, a seguito di una lunga e intensa attività investigativa che ha portato a ricostruire la filiera del lotto di propoli contaminato per scoprirne la consistenza e bloccarne la messa in commercio. Otto le persone segnalate all’autorità giudiziaria per il reato di contaminazione di sostanze alimentari con sostanze nocive, previsto dalla normativa nazionale in materia. Il Ministero della Salute è stato costretto a lanciare un’allerta alimentare e a notificare alla Ue il ritiro dal mercato italiano dei prodotti incriminati.

La propoli – E’ una sostanza resinosa che le api raccolgono dalle gemme e dalla corteccia delle piante, uno degli integratori alimentari naturali più utilizzati per combattere i mali di stagione. Dalle indagini condotto dal Corpo Forestale dello Stato finalizzate ad accertare la qualità del miele biologico, è emersa la presenza di pesticida nel miele in quantità conformi alla legge, ma in quantità non conformi nei prodotti dell’alveare, come la cera e la propoli con un quantitativo 34 volte superiore ai limiti consentiti dalla legge.

Le sostanze incriminate –  A inquinare il propoli sono stati due pesticidi: il chlorfenvinphos, bandito dalla Ue dal 2003, e il coumaphos, il cui utilizzo in apicoltura è vietato. Entrambe le sostanze chimiche sono impiegate illegalmente per combattere la Varroa, un acaro che si attacca alle api e le debilita fino a provocarne la morte. Il chlorfenvinphos, in particolare, è riconosciuto dall’Oms come una sostanza tossica per il sistema nervoso dell’uomo. Per questo, con un decreto del giugno 2003, l’Italia, recependo un regolamento europeo, ne ha vietato l’utilizzo, la circolazione sul territorio nazionale e ha imposto la distruzione di tutte le scorte presenti.

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