Saverio Romano è il nuovo ministro dell’Agricoltura. Col giallo del Quirinale

Saverio Romano ha giurato al Quirinale, davanti al presidente Napolitano, è lui il nuovo ministro dell’agricoltura. Succede a Giancarlo Galan .

La carriera – Palermitano, 47 anni, sposato, con tre figli, Romano inizia la sua carriera politica da giovanissimo all’interno dell’Università di Palermo ricoprendo, dal 1985 al 1987 la carica di consigliere di amministrazione dell’Opera Universitaria come rappresentante degli studenti. Democristiano della prima ora, nel 1987 viene eletto nel movimento giovanile della Democrazia Cristiana come delegato regionale. Nel 1990 viene eletto al Consiglio della Provincia di Palermo, per ricoprire poi, dal 1993 al 1994, la carica di assessore alla viabilità. Nel 1997 è presidente dell’Ircac, il più importante ente creditizio siciliano. Ricopre questa carica fino al 2001 quando viene eletto per la prima volta alla Camera nella XIV legislatura, in virtù di una candidatura nel collegio maggioritario di Bagheria. Nella legislatura successiva è confermato alla Camera, candidato con l’Udc per la circoscrizione Sicilia 1. Nel 2007 e’ eletto segretario regionale dell’Udc in Sicilia. Alle elezioni europee del 2009 è candidato come capolista dell’Udc nella Circoscrizione Isole. Nel settembre 2010 la nascita del quarto governo siciliano della presidenza Lombardo fa registrare una spaccatura all’interno dell’Udc. Romano si dimette da segretario regionale siciliano e in forte polemica con Casini, prospetta la sua uscita dal partito. Poco dopo, insieme ai deputati meridionali Calogero Mannino (che non lo seguirà nell’avventura dei ‘responsabili’), Michele Pisacane, Giuseppe Drago e Giuseppe Ruvolo aderisce al gruppo Misto, fondando con loro la componente Popolari di Italia Domani (Pid). I 5 deputati abbandonano il ruolo di opposizione e si schierano a sostegno della maggioranza parlamentare di centrodestra di Silvio Berlusconi: come primo atto votano la fiducia al governo.

La “riserva” del Colle – “Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dal momento in cui gli è stata prospettata la nomina dell’onorevole Romano a ministro dell’agricoltura, ha ritenuto necessario assumere informazioni sullo stato del procedimento a suo carico per gravi imputazioni”. Lo sottolinea una nota del Quirinale, che aggiunge. “Essendo risultato che il giudice per le indagini preliminari non ha accolto la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura di Palermo, e che sono previste sue decisioni nelle prossime settimane, il Capo dello Stato ha espresso riserve sulla ipotesi di nomina dal punto di vista dell’opportunità politico-istituzionale. A seguito della odierna formalizzazione della proposta da parte del Presidente del Consiglio, il Presidente della Repubblica ha proceduto alla nomina non ravvisando impedimenti giuridico-formali che ne giustificassero un diniego. Egli ha in pari tempo auspicato che gli sviluppi del procedimento chiariscano al più presto l’effettiva posizione del ministro”.

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