Il bosco non è un momunento. Deve vivere e garantire reddito

"Il bosco non può più essere considerato un bene monumentale e immobile. Sicuramente è un bene paesaggistico, ma deve vivere." Così l’assessore all’agricoltura e foreste, Gianni Salvadori, intervenuto oggi pomeriggio al convegno "Politiche forestali e sviluppo rurale per la programmazione 2014-2020" in svolgimento al Rettorato dell’ateneo fiorentino. Salvadori ha poi aggiunto: "Dobbiamo cambiare le normative che oggi rendono troppo difficile, se non impossibile questo obiettivo e dobbiamo cambiare cultura. Dobbiamo tutelare l’ambiente, il paesaggio ma anche i cittadini – ha continuato Salvadori – e per questo dobbiamo abbandonare le fonti energetiche fossili e incentivare le rinnovabili. All’interno di questa categoria – ha sottolineato – c’è sicuramente la filiera bosco-legno- energia." Salvadori ha poi ribadito la necessità di abbandonare la visione "verticale" degli interventi per passare ad "una unicità di strumenti di governo del territorio". "Il dissesto idrogeologico – ha detto – mostra con evidenza come sia necessaria una progettazione integrata degli interventi". Passando poi al tema della "coltivazione del bosco", Salvadori ha sottolineato come si debba "uscire da una visione bucolica che ha caratterizzato il passato, per ritornare a produrre reddito e riprendere a coltivare anche in montagna." Per far questo l’assessore ha indicato come prioritaria la necessità di snellire la burocrazia e agevolare l’avvio di imprese. "Come Regione stiamo agevolando in ogni modo l’avvio di queste attività, è indispensabile fare questo se vogliamo fare ripartire il Paese." "Dobbiamo – ha concluso – garantire lavoro, reddito e servizi in montagna, se vogliamo mantenere la vita in questi posti. E poiché non abbiamo più la forza di sostenere il vecchio welfare, dovremo ripensare in modo in

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