Maltempo. Porti insabbiati dopo mareggiate in tutta Italia. Guadagni giù anche del 70%

Dopo le mareggiate, che hanno costretto in porto buona parte della flotta peschereccia italiana, la pesca professionale si trova a fare i conti con tonnellate di detriti che insabbiano i porti. È la fotografia scattata da Federcoopesca-Confcooperative. «Ora che il mare consente di tornare a lavorare – spiega l’associazione – molti operatori non possono farlo perché la lunga ondata di maltempo che ha colpito l’Italia, ha messo a nudo la fragilità dei nostri porti. Dal Veneto, alla Puglia, passando per Lazio, Abruzzo, Toscana e Sicilia, sono molte le marinerie che hanno subito rallentamenti dell’attività o il blocco dei pescherecci in porto, con perdite per mancati guadagni tra il 30% e il 70% .La macchina amministrativa in queste ore si sta muovendo con stanziamenti per i dragaggi. Bene, ma occorre uno sforzo in più. Bisogna rivedere l’intero sistema portuale, con interventi strutturali, per evitare di rincorrere le continue emergenze».

porto_maltempoProblematiche croniche Solo nel porto di Pila, in provincia di Rovigo, ci vorranno due settimane per ripristinare la normalità. «La fruibilità dei porti italiani – prosegue Federcoopesca – è un problema cronico, che rischia di mandare in tilt l’intero comparto quando si verificano eventi eccezionali ma, purtroppo, non rari. La pesca sa di dover fare i conti, più di altri settori, con gli elementi naturali, per questo dobbiamo farci trovare preparati. È necessario fare sistema in un Paese in cui le competenze, in questo caso regionali, non seguono le risorse economiche destinate a questo tipo di intervento».

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