Italian Sounding. La GDO tedesca blocca la vendita di prodotti contraffatti

Latticini, yogurt, sughi pronti, olive, bruschette, gelati, dolci, biscotti, vini, pizza: sono alcuni dei tanti prodotti denominati in lingua italiana e fregiati dal tricolore, che sono venduti in Germania come se fossero italiani ma che, in realtà, sono tedeschi.

ItalianSoundingUSA06.jpgL’associazione italo-tedesca ‘Italian Sounding e. V.’ di cui fa parte Confagricoltura – nata per contrastare e impedire la commercializzazione e vendita di prodotti ‘falsamente’ italiani in Germania ma non solo – ha chiesto ed ottenuto da un’importante catena di supermarket tedeschi che, dalle confezioni poste in commercio, spariscano a stretto giro diciture italiane ed il tricolore che traggono in inganno i consumatori e creano un danno alle aziende agroalimentari italiane.
«In campo agroalimentare – sottolinea Giandomenico Consalvo, dirigente di Confagricoltura e copresidente di  ‘Italian Sounding e. V.’ – i prodotti pseudo italiani sottraggono spazio al vero made in Italy e costano alle nostre aziende quasi 60 miliardi di euro». Nei giorni scorsi ‘Italian Sounding e. V.’ aveva ottenuto anche un provvedimento cautelare di urgenza dal Tribunale di Colonia per bloccare la vendita in Germania di paste denominate ‘Milano’ e ‘Sanremo’, ma prodotte a Dubai. Puntualizza Consalvo: «La nostra associazione, che agisce nell’interesse generale delle aziende italiane, ma anche dei consumatori tedeschi, è l’unico strumento concreto per la difesa del made in Italy all’estero, in particolare in Germania». L’associazione ‘Italian Sounding e. V.’, costituita nel 2014 dalle due Camere di Commercio italiane in Germania, da Confagricoltura e da altri organismi di categoria ed enti tra cui Fiera Milano, è stata riconosciuta da diversi tribunali tedeschi come ente legittimato ad agire per interessi collettivi. «La legittimazione ad agire in tribunale – spiega Consalvo – è fondamentale dal momento che il diritto tedesco, a differenza di quello italiano, non conosce una normativa specifica a favore del Made In, ma deve fondarsi soprattutto sui principi generali in materia di concorrenza sleale. Continueremo a contrastare in Germania chi utilizza l’italianità per truffare i consumatori e creare un danno alle eccellenze del nostro Paese».

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