PSR Campania, Di Scala (FI): fra ritardi e presunti brogli è vaso di Pandora. E Alfieri che dice?

Maria Grazia Di Scala

«Il Piano di Sviluppo Rurale in Campania si è rivelato per quello che era, per quello che denunciamo da tempo: un vaso di Pandora». Così la presidente della commissione Sburocratizzazione del Consiglio regionale della Campania Maria Grazia Di Scala (FI).

«Quando prima della pausa estiva in commissione Sburocratizzazione ne chiedemmo conto all’allora consigliere per l’agricoltura del governatore De Luca, Franco Alfieri, – spiega l’esponente di Forza Italia – lo stesso ci rassicurò affermando candidamente che non v’era alcun problema, che tutto andava per il meglio. In più, allorché gli fu chiesto se sapesse nulla di presunti casi di illegalità o brogli nella gestione delle graduatorie dei progetti finanziati, lo stesso ci rispose testualmente che l’avrebbe escluso categoricamente e che se fosse emersa una cosa del genere avrebbe preso a calci i responsabili. Adesso che si è passati dalla frittura alla frittata, adesso che sta emergendo che quello campano è il peggior Piano di Sviluppo Rurale europeo degli ultimi 20 anni, che le istruttorie di non pochi procedimenti sono ancora all’anno zero e che in non pochi casi i punteggi già assegnati a numerosi progetti ammessi ai finanziamenti non corrispondono a quelli reali, che dice il neo sindaco di Capaccio Franco Alfieri?». «Come spiega poi, – incalza Di Scala – che relativamente a diverse misure si rileva un’assurda sproporzione tra i progetti approvati nel Salernitano, il 70%, e ad esempio nel Sannio, terra notoriamente a vocazione rurale che si è vista approvare appena il 10% delle domande presentate?».

«Naturalmente, poiché non ci aspettiamo che risponda adesso, lo convocheremo in Commissione già nei prossimi giorni e con lui il neo consigliere del silente De Luca, Nicola Caputo», conclude la presidente Di Scala.

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