Enoturismo in Valpolicella e trend di consumo vini dolci. L’esperienza della denominazione dei vini di Jerez

Un vino di tradizione millenaria, lo Sherry e una regione vinicola nota in tutto il mondo, tanto da essere la più visitata in Spagna e con le cantine più viste in Europa: è la denominazione spagnola di Jerez, ospite, nella persona di Carmen Aumesquet, direttrice promozione del Consorzio vini di Jerez, Manzanilla e Brandy de Jerez, all’evento enologico organizzato da Cantina Valpolicella Negrar lunedì 18 novembre per un confronto con protagonisti internazionali del mondo vitivinicolo su appassimento e cooperazione del futuro.

“In Jerez puntiamo su consumatori più giovani ma sempre nel rispetto della qualità dei vini. Bisogna “ringiovanire” il momento di consumo, proponendo i vini come classici moderni”. Tra i vini in assaggio alla masterclass dei vini Jerez, ci saranno il Cream (da uva Palomino con aggiunta di vino dolce naturale) e il vino dolce naturale Pedro Ximénez. Sull’apprezzamento odierno dei vini dolci da parte del giovani Carmen Aumesquet rivela: “ll palato dei giovani è fondamentalmente dolce, l’unica cosa che dobbiamo cambiare nel proporre loro un prodotto così tradizionale e con così tanta storia come sono i nostri vini è il modo di approccio e di consumo. Per questo oggi proponiamo il Cream, la nostra tipologia più importante, in un bicchiere corto con ghiaccio e una fetta di arancia naturale. Ciò dà un’altra percezione e una visione meno rigida e seria. Per i nostri vini secchi, molto gastronomici, lavoriamo sull’abbinamento con le tapas da consumare sempre in momenti informali”.

Pionieri nel turismo enologico mondiale, il Consorzio di promozione di Jerez investe ogni anno oltre 1.500.000 euro su eventi e professionalizzazione. “Svolgiamo ogni anno un’intensa attività di formazione rivolta ad oltre 3 mila professionisti provenienti da tutto il mondo, organizziamo inoltre una competizione internazionale di chef e sommelier per trovare la perfetta armonia con lo sherry e un forum in cui figure della gastronomia internazionale approfondiscono gli abbinamenti fra tendenze gastronomiche e vini Jerez, oltre ad un festival mondiale promosso solo attraverso i social network e che nella sua ultima edizione ha raccolto più di 2.500 eventi in 40 paesi”, spiega Carmen Aumesquet.

Jerez e Valpolicella, tra tradizione e cambiamento. Tra i punti di forza enoturistici della regione di Jerez, che conta oggi 7 mila ettari, dai 20 mila di un tempo, visitata in un viaggio studio dai soci di Cantina Valpolicella Negrar lo scorso maggio, ci sono le cantine, grandi e spettacoli, tanto da essere chiamate “cattedrali del vino”, utilizzate per l’invecchiamento dei vini, con il metodo soleras, mentre a produrre sono le cantine cooperative, ancora a servizio dei privati, come succedeva in Valpolicella negli anni ’90 del secolo scorso. A questo riguardo, Daniele Accordini, dg ed enologo di Cantina Valpolicella Negrar, afferma: “La zona di Jerez punta sulla tradizione, che deve essere preservata, ma la svolta fondamentale in Valpolicella è stato il cambiamento quando, con l’impiego della tecnologia, i vini sono stati resi più morbidi e competitivi”. Vini, quelli della Valpolicella, che a Carmen Aumesquet piacciono molto, “per la qualità e il gusto ma soprattutto per quello che rappresentano: il rispetto della storia, della tradizione e delle persone dietro ogni bottiglia”.

La masterclass vini di Jerez inizia alle 20:30 e sarà condotta da Carmen Aumesquet, che parteciperà poi al dialogo a più voci, moderato dal giornalista Alessandro Brizi, insieme a Daniele Accordini, Cristina Geminiani di Fattoria Zerbina (Romagna), Eric Henaux e Pierre Alexis Mengual, rispettivamente dg e responsabile Tutiac Bar de Les Vignerons deTutiac di Bordeaux. Ulteriori info: www.dominiveneti.it, sezione eventi.

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