Bilancio Ue. Cia, no tagli risorse necessarie a sviluppo agricoltura Sud

La Riforma Pac 2020 vada incontro alle richieste di semplificazione del settore rurale nel Mezzogiorno per una sostenibilità economica e sociale, parallelamente a quella ambientale.

E’, dunque necessario difendere i fondi comunitari destinati alle politiche agricole dai tagli del bilancio Ue per evitare che le imprese del Sud debbano perseguire obiettivi più ambiziosi con meno risorse E’, inoltre, indispensabile garantire con nuove norme e risorse l’adozione di tecnologie innovative per contrastare i cambiamenti climatici e le fitopatie, andando incontro alle richieste di una riduzione del 50% di pesticidi e fertilizzanti. Questi i temi discussi a Matera nel forum su “Regioni del Sud Italia di fronte alle sfide della Pac post 2020″, organizzato da Cia-Agricoltori Italiani nell’ambito de “Il Paese che Vogliamo”.

Il reddito degli agricoltori del Sud si attesta al 55% rispetto ai salari medi, i prezzi agricoli sempre più instabili, mentre gli eventi drammatici legati al cambiamento climatico sono in aumento e il ricambio generazionale è ancora un miraggio. Per questo Cia è contraria alla riduzione del 14% delle risorse finanziarie per l’agricoltura rispetto alla dotazione assegnata per il periodo 2014-2020), dovuto alla Brexit e alla proposta di “convergenza esterna”, con la riduzione dei divari tra i sussidi diretti erogati negli Stati membri a detrimento dell’Italia, seconda potenza agricola Ue.

Se verranno scongiurati i tagli di bilancio del Quadro Finanziario Pluriennale-QFP nei negoziati ancora in corso a Bruxelles, la nuova architettura della Pac potrebbe portare grandi benefici alle Regioni del Mezzogiorno con l’introduzione del Piano Strategico Nazionale (Psn), strumento di programmazione che unificherà tutte le politiche agricole, riducendo l’impatto burocratico e migliorando le competenze di progettazione e gestione delle imprese, con l’obiettivo di un Sud più rivolto ai giovani, connesso, ecologico e aperto all’innovazione e ai nuovi mercati sulle sponde del Mediterraneo.

“Rispetto alla Pac del passato -ha dichiarato il presidente Cia, Dino Scanavino- questa riforma rappresenta l’opportunità per una reale programmazione di medio periodo. Lo sviluppo del sistema normativo e politico potrà coniugare competitività e sostenibilità nelle aree rurali del Sud, definendo strategie concrete di filiera per i settori produttivi di tutto il comparto agroalimentare”.

 

 

 

 

 

 

 

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