Abbondante e di gran qualità. Una super annata per l’olio extravergine Coop Montalbano

«Quantità più che raddoppiata, dai 25mila quintali dello scorso anno agli oltre 60mila previsti per questa campagna olearia appena iniziata. Ma soprattutto sarà un’annata ottima anche dal punto di vista della qualità».

Cesare Paganelli presidente di Cooperative Montalbano Olio&Vino con sede a Lamporecchio realtà aderente a Legacoop, non ha dubbi sulla raccolta 2020 delle olive. «Abbiamo iniziato a frangere già dall’8 ottobre. Per motivi organizzativi i nostri soci hanno deciso di partire in anticipo. E la scelta è stata azzeccata. C’è una buona produzione anche se per adesso in questo periodo, le rese non sono al massimo, e c’è un’ottima qualità».

Tutto per la qualità. Ad essere entrato in funzione è il frantoio di Vinci. «Anche se abbiamo optato per la chiusura di un frantoio importante a Lamporecchio, una realtà storica, questo ci ha dato la possibilità di poter garantire qualità nella produzione di olio. Ad iniziare dalla possibilità di poter fissare la frangitura delle olive con tre giorni di anticipo. È una scelta impegnativa, costosa, ma vogliamo dare un servizio con standard elevati ai nostri soci». E poi un solo frantoio da gestire consente di ridurre i costi e praticare tariffe più basse del 15% e ridistribuire valore ai soci con un prezzo più alto al conferimento, tra i più alti della Toscana. E cerchiamo di mantenerlo alto più che è possibile per integrare il reddito. Le nostre aziende agricole sono in un territorio difficile, la raccolta non può essere fatta con le macchine in quanto non è possibile entrarci e questo la redditività è più bassa che non altrove».

Recupero degli olivi abbandonati. Per dare valore all’olivicoltura, Cooperative Montalbano Olio&Vino ha dato vita al progetto di recupero degli oliveti abbandonati. «Il progetto è il nostro faro di riferimento per il futuro. Finanziato dalla Regione, ha permesso fino ad oggi di recuperare 2.500 piante di olivo abbandonate. Questo è un grande valore non soltanto per la produzione di olio, quanto per tutto l’indotto che va dalla tutela e valorizzazione del paesaggio e arriva al turismo. Un progetto che deve coinvolgere tutti, istituzioni comprese, perché se si perde l’olivicoltura si perde il Montalbano».

Sara Guidelli, direttore generale di Legacoop Agroalimentare, evidenzia come «il progetto di recupero degli olivi sia parte integrante di rilancio della zona di Montalbano, portato avanti da una cooperativa attenta al territorio, al paesaggio e alla comunità. Contrastare l’abbandono degli oliveti vuol dire difendere il territorio, tutelare il paesaggio e salvaguardare il reddito degli agricoltori. Adesso devono essere trovate nuove linee di finanziamento per far andare avanti il progetto». E Enrico Sostegni, consigliere regionale del territorio al secondo mandato, punta l’accento sul fatto «che Montalbano è una realtà importante che ha saputo investire negli anni e ha saputo mettere a frutto innovazione e investimenti».

Montalbano, valore mondiale. Il mosaico paesistico di Montalbano è uno dei 57 paesaggi di tutto il Mondo inseriti nel programma Globally Important Agricultural Heritage Systems (GIAHS) della FAO per la tutela e la valorizzazione del patrimonio agricolo mondiale.

Il progetto pilota di recupero degli olivi. Consente la creazione di un modello organizzativo innovativo ed economicamente sostenibile, con un incremento delle opportunità di lavoro nell’area. L’iniziativa, realizzata con il contributo FEASR (Fondo europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale) nell’ambito delle attività previste dal PSR della Regione Toscana 2014-2020, vuole aumentare la produttività della raccolta di olive e la produzione di olio extra vergine d’oliva Igp Toscano, per salvaguardare, recuperare e incrementare ricchezza e attrattività del paesaggio rurale dell’area del Montalbano. Tra gli effetti, del progetto, c’è la messa in sicurezza dei territori dal rischio idrogeologico e dal rischio incendi, la conservazione e salvaguardia del paesaggio rurale, benefici patrimoniali ed ambientali, incremento dell’eccellenza produttiva locale.

Recupero degli olivi, aumenta lo stoccaggio di CO2. Il progetto di Cooperative Montalbano Olio&Vino di recupero degli oliveti abbandonati, CATChCo2 –live, si propone anche di aumentare lo stoccaggio di carbonio e di ridurre le emissioni di CO2. E anche, attraverso la mappatura delle aree abbandonate, prevede di arrivare alla realizzazione di un database e alla messa in contatto dei proprietari delle aree con giovani agricoltori interessati alla gestione delle stesse, si promuove il ricambio generazionale e la creazione di reddito e sviluppo per tutto il territorio.

Cooperative Montalbano Olio & Vino Sca. Cooperative Montalbano Olio e Vino società cooperativa agricola di quasi 2.500 soci, è nata nel 2015.

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