Semole e farine, crollo vendite durante la pandemia: consumi domestici valgono solo 5%. De Sortis (presidente Italmopa) ad Effetto Covid

A EFFETTO COVID abbiamo parliamo di mercato e produzione di semole e farine nell’anno della pandemia, di consumi e di abitudini alimentari degli italiani.

Nostro ospite  – nella quarta puntata del 10 dicembre – è stato Cosimo De Sortis presidente di Italmopa – Associazione Industriali Mugnai d’Italia, intervistato da Alessandro Maurilli.

Un’intervista tutta da rivedere anche per capire alcune dinamiche del settore e come sono andati i consumi in questo anno caratterizzato dal coronavirus.

Ad esempio, ma è vero che durante il lockdown tutti a casa cucinavamo pane, pizza e dolci, ed si sono vendute più farine?

“L’apparenza inganna – ha detto ad EFFETTO COVID, Cosimo De Sortis – i media hanno svolto una funzione non particolarmente rappresentativa. Un terzo dei consumi alimentari nazionali si svolgono nel settore Horeca, che pesa per più di 80 miliardi di euro di fatturato. In seguito alla prima ondata, ma ancor oggi, c’è stata una caduta verticale della domanda;  le industrie molitorie e comparto grano tenero, hanno in realtà a soffrire, con riduzioni significative di produzione. Voglio ricordare – ha aggiunto – che i consumi domestici di farina pesano solo per il 5% del fatturato complessivo. Quindi ammesso anche che ci sia stato un raddoppio dei consumi – che non c’è stato -, non avrebbe comunque potuto compensare  il crollo verticale dovuto dalla situazione della ristorazione”.

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