Nuovo DPCM. Ecco le misure in vigore dal 16 gennaio al 5 marzo: quello che si può fare e non fare

ROMA – Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha firmato il Dpcm del 14 gennaio 2021 contenente le misure per il contrasto e il contenimento dell’emergenza da Covid 19.

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Sarà valido da domani, sabato 16 gennaio, fino al 5 marzo. 

Confermate gran parte delle misure restrittive, come la divisione dell’Italia per fasce di rischio.

Restano chiusi gli impianti da sci fino al 15 febbraio, palestre, piscine e cinema fino al 5 marzo. I musei potranno aprire dal lunedì al venerdì ma solo in fascia gialla.

Viene confermato lo stop all’asporto dalle 18 solo nei bar. Resta il coprifuoco dalle 22 alle 5 e l’obbligo di mascherina all’aperto e al chiuso.

Con il nuovo Dpcm, è stato varato mercoledì sera dal Consiglio dei Ministri il decreto-legge ‘Ulteriori disposizioni urgenti in materia di contenimento e prevenzione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19’, che proroga al 30 aprile lo stato di emergenza (LEGGI).

Tra le novità lo stop agli spostamenti tra Regioni fino al 15 febbraio (traane quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute e il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione).

​Dal 16 gennaio e fino al 5 marzo è consentito, una sola volta al giorno, spostarsi per andare a trovare amici o parenti in un’altra abitazione privata, tra le 5 e le 22, a un massimo di due persone (più minori di 14 anni e persone non autosufficienti). Lo spostamento può avvenire all’interno della stessa Regione, in area gialla, e all’interno dello stesso Comune, in area arancione e in area rossa, fatto salvo quanto previsto per gli spostamenti dai Comuni fino a 5mila abitanti.

Infatti anche se la mobilità è limitata all’ambito territoriale comunale, sono comunque consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5mila abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia.

Il decreto prevede poi la novità della zona bianca, nella quale si collocheranno  le Regioni con uno scenario di “tipo 1”, un livello di rischio “basso” e un’incidenza dei contagi, per tre settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100mila abitanti (al momento non ci sono Regioni con questi parametri).

In area “bianca” non si applicano le misure restrittive previste dai decreti del Presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm), ma le attività si svolgono secondo specifici protocolli.

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