Assalzoo, conferme dal 2024: in positivo la produzione, in rialzo gli investimenti, ridotti i costi di produzione

Assalzoo

ROMA – Dai dati presentati da Assalzoo (Associazione nazionale tra i Produttori di alimenti zootecnici) nel corso della recente assemblea annuale si conferma la crescita della produzione che nel 2024 ha sfiorato le 15,5 milioni di tonnellate; crescono di 50 milioni di euro gli investimenti e si riducono i costi di produzione, dopo le fiammate inflazionistiche degli anni passati, dando sollievo a livello di prezzi a tutta la filiera che ne dipende.

È importante evidenziare l’aumento degli occupati a conferma della solidità economica e, di riflesso, sociale del settore. La fotografia del 2024 conferma lo stato di salute della mangimistica italiana e il suo ruolo centrale nella produzione agroalimentare.
“Il nostro settore – commenta Massimo Zanin, presidente Assalzoo – mette a segno un altro anno con il segno positivo. C’è stata una ripresa della produzione. Ci sono state significative riduzioni di costo, derivanti tanto dalla minore pressione dei prezzi delle materie prime quanto da una riduzione dei costi energetici.
Tutto ciò si è riflesso in una leggera contrazione del fatturato complessivo, ma allo stesso tempo ha consentito una parziale attenuazione dei costi della filiera che dipende dall’alimentazione animale. A livello industriale sottolineo con soddisfazione l’aumento degli investimenti fissi che dimostra come il settore creda in sé stesso e guardi agli sviluppi futuri. In questa stessa direzione si muove la crescita degli addetti, perché sono le persone che fanno la differenza e la qualità dei lavoratori del nostro settore lo dimostra”.

La produzione

Dal punto di vista numerico (riassunti nella tabella a fondo pagina), il confronto con il 2023 vede un chiaro proseguimento del trend di crescita con la conferma della soglia delle 15 milioni di tonnellate: dalle 15.357.000 del 2023 alle 15.458.000 del 2024 con una minima espansione dello 0,7 anno su anno.

Il fatturato 

La crescita produttiva non corrisponde a una crescita di fatturato che si contrae di poco più del 3% sull’anno precedente, scendendo di poco sotto la soglia dei 10 miliardi di euro a 9,875 miliardi. Rispetto ai comparti settoriali che compongono la totalità del settore emerge una riduzione di circa l’8% dei ricavi dei mangimi a 6.275 milioni di euro. Mantengono invece un segno positivo nelle dinamiche di ricavo il settore delle premiscele con 1,325 miliardi e il pet-food per 2,275 miliardi di euro. La discesa del fatturato è in qualche modo un elemento di normalizzazione che beneficia del superamento di alcune bolle (energetica e commerciale) che avevano impattato in maniera notevole negli anni precedenti.

Costi produzione

Questa normalizzazione delle due principali voci di costo industriale, materie prima agricole ed energia, si riflette positivamente nella riduzione dei costi di produzione che nel 2024 sono scesi del 7,3% rispetto all’anno precedente. Sebbene l’anno passato si sia dimostrato relativamente tranquillo, il persistere di alcuni elementi di strutturale debolezza dell’agroalimentare nazionale (dipendenza dalle importazioni) obbliga a non abbassare la guardia e a cercare soluzioni sostenibili sul lungo periodo, perché gli elementi di incertezza – come ad esempio l’emergenza del tema dei dazi – sono sempre in agguato.

I dati Import/Export

Nell’andamento complessivo relativo alle esportazioni di mangimi rispetto alle importazioni di esso si conferma un trend che non si discosta poi molto da quello del 2023, ampliando leggermente il differenziale a circa 300mila tonnellate dalle 200mila dell’anno precedente. L’unico elemento in qualche modo peggiorativo del 2024 è l’ampliamento della forbice di valore tra i ricavi delle esportazioni e i costi delle importazioni: da un deficit di poco meno di 200 milioni si supera, anche se di poco, la soglia dei 300 milioni di euro.

Gli investimenti

 Due note positive del 2024: crescita degli investimenti e degli occupati. Investire nel miglioramento della propria attività è il più chiaro indice di fiducia che un settore dimostra a sé stesso e la mangimistica italiana attesta questa fiducia, arrivando ad aumentare gli investimenti fissi fino alla soglia dei 150 milioni di euro. L’altro segnale incoraggiante è la capacità attrattiva a livello di forza lavoro. Nonostante le dinamiche altalenanti degli ultimi anni, il settore conferma la propria capacità espansiva e aumenta il numero degli addetti, superando la soglia complessiva delle 8500 unità senza contare l’indotto.
PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI 2024 DELL’INDUSTRIA MANGIMISTICA ITALIANA
 
(Valori in euro correnti negli anni considerati)
 
         Variabili
  Unità di misura
2023
 
 
2024
(stime)
Produzione
000. di ton.
15.357
 
15.458
Fatturato totale
di cui:
Mio di €uro
10.230
 9.875
  • Mangimi
Mio di €uro
6.705
 6.275
  • Premiscele
Mio di €uro
1.315
 1.325
  • Pet-food
Mio di €uro
2.240
2.275
Costi di produzione
Var. %
-24%
-7,3%
Costo del lavoro
Var. %
+2,6%
+1,3%
Investimenti fissi lordi
Mio di €uro
100
150
Utilizzo impianti
In %
65%
65%
Occupati
Unita’
8.450
8550
Commercio estero:
 
 
  • Esportazioni
Mio di €uro
1.167
1.189
  • Importazioni
Mio di €uro
1.361
1.490
  • Saldo commerciale
Mio di €uro
-194
-301
Fonte: Assalzoo
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