FIRENZE – Dov’è il promesso Patto di Legislatura su agricoltura? Non sono stati fatti atti significativi da parte della Giunta Regionale sia per affrontare le emergenze che per dare risposte adeguate al settore. Insomma, una situazione di “inerzia” per quanto riguarda l’agricoltura da parte della Regione Toscana come denuncia la Cia Toscana che ha chiesto un incontro urgente al presidente Eugenio Giani.
La Cia – ha sottolineato nella lettera inviata al governatore Giani “denuncia le difficoltà del settore agricolo, in occasione della nostra assemblea regionale dello scorso 12 febbraio che in altre iniziative pubbliche nelle quali abbiamo sollecitato interventi efficaci e tempestivi per affrontare le grandi emergenze: carenza idrica, crisi climatica e fauna selvatica in primis, PSA, introduzione dei dazi USA e crescente difficoltà in alcune filiere, ma anche questioni annose come la carenza di manodopera e il tema della semplificazione burocratica”.
Purtroppo – continua la Cia Toscana -, nonostante gli impegni assunti negli incontri e con Giani e la Vicepresidente Saccardi, “non è stata predisposta neanche una bozza del ‘Patto di Legislatura su agricoltura’ tantomeno atti significativi da parte della Giunta Regionale sia
per affrontare le emergenze che per dare risposte adeguate al settore. Pertanto, visto il protarsi di questa situazione di “inerzia” ed il susseguirsi anche di alcune recenti situazioni chiediamo un incontro urgente”.
Un Patto di Legislatura su agricoltura che era stato proposto dalla stessa Saccardi a febbraio 2024, ma mai partorito nonostante varie sollecitazioni nell’ultimo anno.
Ribadendo le situazioni di difficoltà del settore agricolo della nostra Regione, ormai note, che per brevità non riportiamo, si riepilogano nuovamente le tematiche-problematiche sulle quale sollecitiamo da tempo l’adozione di interventi immediati da parte della Regione Toscana: Attivazione tavoli permanenti sulle diverse filiere. Si segnalano alcune priorità: zootecnia, cerealicoltura, olivicoltura, pomodoro da industria, ortofrutta.
Dal lavoro dei tavoli dovrebbero essere individuate le azioni necessarie sia per rimuovere criticità e problematiche che per supportare le potenzialità di sviluppo delle specifiche filiere. Inoltre, andranno monitorate l’andamento dei prezzi e definiti gli interventi sia per incrementare la presenza delle imprese agricole toscane nelle specifiche filiere che per favorire una diversa distribuzione della catena del valore a vantaggio degli agricoltori. Anche per questo nei diversi tavoli andrebbero coinvolte le altre rappresentanze sociali (commercio, trasformazione, logistica, Gdo, mense pubbliche) per individuare ed attuare strategie, progettazioni integrate di filiera, fabbisogni nella trasformazione, condizionamento e logistica, interventi per rafforzare l’aggregazione del prodotto (OP, Cooperative, Consorzi, Reti di impresa, ecc.), per definire accordi quadro e quant’altro necessario per rafforzare le filiere toscane e per valorizzare le rispettive produzioni (piani di comunicazione, promozione, realizzazione di locali specialistici e dedicati, corner nella Gdo, accordi con Enti pubblici).
Piano Irriguo regionale (nuovi invasi, recupero bacini esistenti e laghetti, piccoli invasi interaziendali ed aziendali, reti di distribuzione, pozzi). Piano straordinario contenimento ungulati, selvatici e predatori; Piani di difesa/ gestione fitosanitarie ed epizozie (flavescenza dorata, Psa, Tbc, AudjezKi): Semplificazione normativa, snellimento degli adempimenti e procedure; Interventi per la tutela e valorizzazione delle attività d’impresa; Potenziamento dei servizi e delle infrastrutture nelle aree interne e rurali.