ROMA – È in corso in tutta la Campania la vendemmia 2025, che si attesta a un +13% rispetto al 2024. Speranza per un raccolto di qualità e di quantità.
È quanto rilevato dall’indagine vendemmiale 2025, realizzata attraverso un processo di armonizzazione delle metodologie adottate da Assoenologi, Unione italiana vini (Uiv) e Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA) al quale si aggiunge il contributo dell’Ufficio competente del Masaf e delle regioni.
L’annata è iniziata con la stagione invernale piuttosto mite con precipitazioni poco frequenti e con temperature medie più alte di circa 2°C rispetto alla media del periodo. La primavera, grazie al proseguire del clima mite, ha favorito l’anticipo del germogliamento nelle aree dell’Irpinia e del Sannio, mentre nelle aree dei Campi Flegrei e Vesuvio si è registrato qualche giorno di ritardo.
Verso metà aprile un vortice di aria fredda dai Balcani ha rallentato le prime fasi vegetative, provocando qualche gelata nelle zone più basse dell’entroterra. Le piogge abbondanti di maggio, invece, hanno consentito il proseguire normale dello sviluppo vegetativo, fioritura e allegagione.
Il riempimento delle falde acquifere ha permesso anche di affrontare le ondate di calore di giugno e inizio luglio (con temperature molto sopra la media) senza problemi di stress idrico. Ciò ha portato però ad un’accelerazione delle fasi fenologiche. I temporali estivi seguiti a questo periodo caldo hanno portato ad una buona escursione termica, determinante per mantenere l’equilibrio vegeto-produttivo ottimale. In aree circoscritte si sono verificate però delle grandinate con danni significativi.
Dal punto di vista della gestione del vigneto, la pressione delle principali malattie fungine è stata limitata, e questo ha portato dunque ad uno stato sanitario ottimale dell’uva, facendo ben sperare per i risultati sia di qualità che di quantità di questa annata.
La vendemmia è iniziata con qualche giorno di anticipo. Nel corso dell’ultima settimana di agosto, infatti, è iniziata la raccolta delle uve per le basi spumante nel Salernitano, del Pallagrello e Asprinio d’Aversa nella provincia di Caserta e delle uve Falanghina nel Sannio.
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