Sardegna, indignazione con il programma Rai “Attenti a quei due”

“Sabato sera molti sardi si sono sentiti umiliati dal programma ‘Attenti a quei due’ che ha offeso l’identità della Sardegna e della sua gente”. Per questo l’assessore regionale all’Agricoltura, Andrea Prato, ha chiesto lo stop ai soliti luoghi comuni commentando la trasmissione con Fabrizio Frizzi e Max Giusti, andata in onda in prima serata su RaiUno sabato 15 gennaio. “Il programma – ha detto Prato – verteva su chi tra i due conduttori fosse più incapace e zoticone tanto da divenire, come da loro definito, "pecoraro". Frequenti i rimandi, in tipico accento sardo, alla nostra terra e a un lavoro, quello del “pecoraro”, evidentemente ritenuto poco alla moda. Una rappresentazione, anche se scherzosa, della nostra realtà suona oggi come una beffa e un insulto, considerato che attualmente la pastorizia versa in una crisi strutturale drammatica contro la
quale la Regione sta attuando misure straordinarie per arginarla.

L’indignazione sarda – Il rischio è perdere per sempre una tradizione millenaria, in cui tutta la Sardegna si identifica culturalmente. Senza dimenticare che dietro quelli che qualcuno definisce “pecorari” ci sono l’essenza di una cultura millenaria e intellettuali di fama mondiale: il premio Nobel Grazia Deledda o il presidente Cossiga, tanto per ricordarne solo alcuni, provengono da questo mondo e come me si onorano di avere un legame ancestrale con la pastorizia. Tutti fattori che la trasmissione di Rai Uno, invece,
ha implicitamente mortificato: la conferma mi è arrivata dalle centinaia di messaggi sms o di e-mail che mi sono giunti da parte di tantissimi sardi indignati”.

Luoghi comuni – “Ritengo che specie in un periodo così difficile sia poco onorevole per un’azienda pubblica giocare, seppure in modo scanzonato, insistere su noiosi luoghi comuni e su una terra che fino a prova contraria rappresenta il nostro Paese non solo in occasione delle ricche e splendide vacanze del jet set Rai”, conclude l’assessore.

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