ROMA – Quello dell’agricoltura rigenerativa è un futuro auspicabile e pronto a essere concretizzato. Lo dimostrano i dati dello studio pubblicato dall’EARA – l’Alleanza Europea per l’Agricoltura Rigenerativa – realizzato con il contributo di ricercatori, istituzioni e agricoltori di 14 paesi.
“Accogliamo con grande interesse lo studio pubblicato dall’EARA, un lavoro importante che conferma il potenziale dell’agricoltura rigenerativa come chiave per il futuro del settore primario”. Così, Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, commenta i risultati dell’indagine che mette in evidenza come queste pratiche agricole possano “ridurre l’uso di pesticidi, garantendo allo stesso tempo una produzione adeguata e una maggiore tutela dell’ambiente.”
“Si tratta di un approccio che coniuga sostenibilità e produttività – prosegue Tiso – e che merita di essere approfondito e diffuso il più possibile. L’agricoltura rigenerativa rappresenta un modello replicabile, sostenibile e applicabile a livello globale: un punto di riferimento per le sfide climatiche, ambientali ed economiche che l’agricoltura si trova oggi ad affrontare. La transizione verso pratiche più rispettose del suolo, della biodiversità e della salute degli ecosistemi non è più rimandabile. L’agricoltura rigenerativa, come dimostrano i dati dello studio EARA, può offrire una risposta concreta e sistemica, valorizzando al contempo il ruolo fondamentale degli agricoltori nel presidio e nella cura del territorio”.
Confeuro dunque ribadisce “l’importanza di sostenere la ricerca, la formazione e le politiche pubbliche che favoriscano l’adozione di queste pratiche a livello nazionale ed europeo, nell’interesse dell’ambiente, della salute dei cittadini e della sovranità alimentare”.