La qualità del Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale (Igp)

L’unica carne bovina italiana certificata per qualità è l’Igp del Vitellone bianco dell’Appenino Centrale. Per conoscerne tutte le caratteristiche, i segreti ed il gusto inconfondibile delle carni delle razze di qualità italiane l’appuntamento è ad AGRIUMBRIA, 43esima edizione, dal titolo Con i piedi per terra, in programma ad Umbriafiere (Bastia Umbra – PG), da venerdì 25 a domenica 27 marzo 2011.

Marchio comunitario – L’Indicazione Geografica Protetta, “Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale” è, ad oggi, l’unico marchio di qualità per le carni bovine fresche approvato dalla Comunità Europea per l’Italia. Un prestigio sinonimo di garanzia per la salute di quanti lo includono nella propria dieta quotidiana. I vitelloni certificati con il marchio IGP “Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale” sono soggetti di pura razza Chianina, Romagnola e Marchigiana nati e allevati nelle 3191 aziende sottoposte ai controlli per le verifiche del rispetto del disciplinare di produzione e rientranti nell’area tipica. Di queste 587 sono presenti nella regione Umbria.

Chianina – La Chianina ha il mantello bianco-porcellana, con pigmentazione nera del musello e della lingua, testa leggera con corna brevi, tronco lungo e cilindrico con dorso e lombi larghi. Per il suo caratteristico gigantismo somatico che la fa essere il più grande bovino al mondo, viene da tutti definita “la razza gigante della specie”. La razza Chianina è diffusa oggi nelle colline e nelle pianure comprese fra Arezzo, Siena, Pisa, Perugia e Rieti.

Romagnola – La Romagnola ha un mantello grigio chiaro tendente al bianco, particolarmente nelle femmine, con sfumature grigie in diverse regioni del corpo, il bovino Romagnolo può vantare un notevole sviluppo muscolare, un’ ottima conformazione del bacino ed una spiccata robustezza degli arti. E’ considerato il bovino più resistente al clima fra le razze bianche: la sua adattabilità a terreni difficili lo rende un ottimo animale da pascolo. La moderna opera di selezione ha migliorato l’attitudine alla produzione di carne tanto in termini di resa al macello che di qualità del prodotto. Il bovino Romagnolo è diffuso nelle province di Forlì, Bologna, Cesena, Rimini, Ravenna e Pesaro.

Marchigiana – La Marchigiana ha pelo corto, bianco e liscio con sfumature grigie sulle spalle, sull’avambraccio e sulle occhiature, il bovino Marchigiano si riconosce per la cute pigmentata, la testa possente ma leggera, il collo corto gibboso nei maschi, con giogaia ridotta e lo sviluppo armonico delle varie regioni somatiche. L’ottima capacità di adattamento ne fa un bovino ideale per il pascolo in terreni difficili e quindi un veicolo di recupero e valorizzazione economica dei cosiddetti “terreni marginali”. La Marchigiana viene oggi allevata in tutta l’Italia centrale, con punte di diffusione in Campania, Marche e Abruzzo.

Carne IGP – La produzione carne IGP è regolamentata da un disciplinare di produzione costituito da 7 articoli in cui vengono indicati i parametri produttivi e qualitativi a cui tutti i soggetti della filiera devono soggiacere al fine della certificazione. Come previsto nel disciplinare di produzione dell’IGP “Vitellone bianco dell’Appennino Centrale i vitelli sono seguiti fin dai primi giorni di vita e allattati dalle madri fino allo svezzamento che avviene normalmente a cinque sei mesi di età, successivamente la base alimentare è rappresentata da foraggi freschi o conservati provenienti da coltivazioni erbacee tipiche della zona di allevamento.

Massima qualità – La macellazione è effettuata esclusivamente tra i 12 e 24 mesi di età nei centri autorizzati situati all’interno della zona di produzione. I controlli, effettuati dalla nascita alla macellazione, consentono di effettuare la certificazione del capo. Un ispettore che si trova presso il mattatoio, svolge le verifiche in tempo reale dei dati di tracciabilità e di conformità per poi procedere alla vera e propria fase di certificazione, mediante un programma on line basato su web services, con l’emissione del documento di controllo e con la bollatura a fuoco della carcassa apponendo alle mezzene 18 marchi nei principali tagli commerciali. Il documento di controllo, documento ufficiale approvato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, è il vero e proprio attestato di garanzia del produttore che deve essere esposto obbligatoriamente sul bancone del punto vendita all’attenzione del consumatore. La carne è posta in vendita al taglio o in confezioni sigillate solo nelle macellerie convenzionate IGP, le uniche che possono esporre il marchio Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale. Le pregiate caratteristiche organolettiche e nutrizionali della carne dei bovini contraddistinti da questo marchio ne fanno un alimento particolarmente salubre, soprattutto per i bambini, per i quali è importante scegliere un’alimentazione sana, bilanciata e ricca di proteine. L’autorizzazione alla certificazione IGP è stata rilasciata dalla Comunità Europea nel 1998 e siamo passati dalle 241 certificazioni dell’anno 2000, primo anno di attività, alle 13237 certificazioni, di cui 6799 di razza Chianina, dell’anno 2009. Per garantire la provenienza e la qualità delle carni in vendita vengono eseguiti ulteriori controlli su tutta la filiera anche attraverso analisi effettuate in laboratori specializzati e sopraluoghi degli ispettori del Consorzio di Tutela e da quelli del 3A Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria, organismo terzo riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.

Il Consorzio di tutela – Il Consorzio di Tutela Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale, nato nel febbraio 2003, è stato ufficialmente riconosciuto il 29 Marzo 2004. Questo Consorzio ha il compito di promuovere e valorizzare il prodotto e di dare una giusta informazione al consumatore. Inoltre, attraverso l’attività di controllo annualmente concordata con l’Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e Repressione Frodi ed effettuata dagli agenti vigilatori qualificati, svolge l’importante attività di vigilanza, tutela e salvaguardia dell’IGP Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale da abusi, atti di concorrenza sleale, contraffazioni e uso improprio della denominazione. Questi controlli sono indirizzati all’intera filiera e in particolare ai centri di macellazione e lavorazione, alle macellerie e alla ristorazione, attraverso controlli incrociati dei dati di tracciabilità e con analisi comparativa di DNA. Ulteriore supporto al consumatore viene dato dal sito internet del Consorzio di Tutela: www.vitellonebianco.it dove, oltre a poter approfondire la conoscenza di questo marchio, è possibile trovare l’elenco delle macellerie e dei ristoranti convenzionati con l’intera tracciabilità dei capi in carico. Tale impegno è ogni volta indirizzato a garantire al cliente la sicurezza sulla provenienza, sulla qualità del prodotto e sulla veridicità delle informazioni, definite dal disciplinare di produzione, con uno stretto legame fra il nostro territorio e le nostre tradizioni.

43° AGRIUMBRIA
25/27 marzo 2011

Orario 9 – 19 tutti i giorni
Biglietto intero euro 10,00
Biglietto ridotto euro 3,00
Per gruppi oltre 25 persone biglietto ridotto euro 6,00

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