Ricerca e innovazione per coltivare il futuro

Ricerca e innovazione rappresentano due pilastri indispensabili per l’agricoltura toscana, tanto più in un momento di forti cambiamenti come quello attuale. La competitività, insomma, passa anche dalla stretta relazione fra l’attività di ricerca e le politiche regionali
Una delle aree espositive della Conferenza regionale dell’agricoltura, in svolgimento a Firenze il 14 e 15 dicembre, è infatti dedicata a “ricerca e innovazione”: all’interno sei aree tematiche (agrienergie; formazione; acqua e agricoltura; colture non food; valorizzazione dei prodotti;  cambiamenti climatici) per valorizzare alcune fra le innovazioni prodotte dall’Arsia, l’Agenzia della Regione Toscana per lo sviluppo e l’innovazione nel settore agricolo e forestale. Le attività di ricerca promosse dalla Regione Toscana attraverso l’Arsia, infatti, hanno dato luogo negli ultimi anni alla realizzazione di innovazioni di diverso tipo (di processo, di prodotto ed organizzative) e all’elaborazione di soluzioni tecniche e tecnologiche su specifiche problematiche di filiera o più generali, di interesse comune anche per diversi settori produttivi.
<>. L’Arsia nel corso degli anni ha definito e portato avanti una metodologia innovativa per promuovere la ricerca e l’innovazione, divenuta di riferimento anche per altre Regioni italiane, che ha permesso alla Regione Toscana di attuare un sistema volto ad una migliore integrazione tra istituzioni locali, imprese e mondo scientifico, e a una maggiore competitività. Uno spirito innovativo che guarda ad un nuovo modello di agricoltura: <>.
Sono tre gli strumenti promossi e realizzati da Arsia per favorire i sistemi a rete: Agrinnova Ricerca, per migliorare la partecipazione toscana ai programmi europei e nazionali di ricerca, dimostrazione e sviluppo tecnologico; la Rete dei Poli per il collaudo e il trasferimento dell’innovazione e la Rete dei Poli delle Agenzie formative riconosciute che operano nell’ambito dei servizi di sviluppo agricolo e rurale.
Mentre prosegue il lavoro dell’Arsia a supporto della diffusione delle agrienergie, per il recupero e la valorizzazione delle razze e varietà locali, per la tutela della biodiversità, per la filiera corta e la diffusione dei mercati contadini, tra le sei aree tematiche in mostra a Firenze che illustrano l’attività di ricerca e innovazione dell’Arsia si segnala, ad esempio, quella che riguarda la filiera delle colture industriali non food. Fra i progetti di ricerca intrapresi dall’Arsia, alcuni riguardano l’utilizzo di colture agrarie (biocarburanti, biolubrificanti, piante da fibra, biopolimeri) che potranno costituire la base per diversificare le produzioni delle aziende toscane. Innovazioni già realizzate e trasferite ai produttori riguardano il biodiesel, l’olio tal quale e la produzione di energia da biomasse. A gennaio 2007 prenderà il via, inoltre, il progetto S.I.EN.A. (Sistema integrato energie agroforestali), coordinato da Arsia e cofinanziato da Regione Toscana e da Fondazione Mps, con la partecipazione di Cispel Confservizi, Apea e le Università di Firenze, Pisa e Siena, che prevede la realizzazione di iniziative pilota per l’utilizzo del biodiesel in autotrazione pubblica. Fra i partner il Train (azienda trasporti senesi), Sienambiente e parte del parco auto dell’Amministrazione provinciale di Siena. Nell’ambito del progetto sarà sviluppato uno studio da parte di Arsia – in collaborazione con Crear (Centro ricerca energie alternative e rinnovabili), Cribe (Centro interuniversitario di ricerca sulle biomasse da energia), di Firenze e Pisa, e Centro “E. Avanzi” (Centro Interdipartimentale di Ricerche Agro-Ambientali) di Pisa e Dipartimento di chimica dell’università di Siena) – che riguarderà le tecniche di coltivazione del girasole per abbassare i costi di produzione e creare maggiori margini economici ai produttori, e verificherà la scelta delle varietà di girasole più idonee a tale impiego, nonché la messa a punto dei rendimenti dei motori.
Per il settore agro-meteorologico, l’Arsia offre servizi al mondo dell’agricoltura sugli andamenti meteo e le problematiche che derivano dal clima, fitopatologie e siccità. Da alcuni anni l’Agenzia ha attivato Agroambiente.info (anche online su www.arsia.toscana.it) che si occupa sia delle situazioni meteorologiche in relazione alle principali colture regionali (ad esempio per monitorare la maturazione di uve ed olive), sia per fornire indicazioni per la difesa delle colture con innovativi sistemi preventivi come l’invio di sms. Inoltre, sempre dal sito internet dell’Arsia, è attivo il servizio di agrometeorologia con previsioni giornaliere ed una capillare rete di rilevamento in tutta la Toscana. Per il 2007 l’Arsia attiverà un bando di ricerca (progetto biennale) relativo al cambiamento del clima in Toscana: effetti sul settore agro-forestale e sul territorio rurale. Fra i principali obiettivi quello di avere un quadro conoscitivo integrato ed aggiornato delle trasformazioni climatiche, in rapporto all’intero agro-ecosistema e alle varie filiere. Strettamente collegato al clima, poi, un altro fondamentale ambito di ricerca dell’Arsia, quello delle strategie per la gestione e la tutela delle risorse idriche in agricoltura. In questo settore l’Arsia promuove progetti per la diffusione di modelli di gestione e di sistemi di distribuzione più efficienti; lo studio di strategie alternative e l’applicazione di tecniche di coltivazione a basso impatto ambientale. Il tutto per ridurre gli sprechi che derivano da un utilizzo improprio della risorsa idrica e per attenuare la pressione sulle falde e per salvaguardare la qualità delle risorse idriche. Fra i progetti di Arsia in corso, lo studio sull’impatto dell’attività agricola sull’inquinamento da nitrati. L’obiettivo è la definizione di strategie che rendono l’attività agricola compatibile con la tutela della qualità delle risorse idriche e la corretta applicazione delle norme relative al contenimento dell’inquinamento.   
E nell’area espositiva della Conferenza regionale dell’agricoltura spazio inoltre al settore floricoltura e vivaismo ornamentale. Negli ultimi anni la ricerca in questo settore ha portato ad una serie di importanti risultati innovativi nella diversificazione delle specie floricole coltivate e nello sviluppo di sistemi e tecniche di produzione più efficienti e compatibili con la tutela delle risorse ambientali. In particolare è stata verificata l’adattabilità di piante australiane alle coltivazioni toscane. Già una cooperativa toscana ha messo in produzione alcune specie di piante australiane con interessanti risultati.  
Nei mesi scorsi si è poi concluso un progetto che ha evidenziato opportunità offerte dalla produzione di specie autoctone, i cosiddetti wildflowers, erbacee spontanee, per l’arredo urbano e perturbano. Il progetto ha inoltre portato ad protocollo d’intesa fra Arsia  con la società Autostrade per l’Italia, per l’utilizzo di wildflowers lungo la rete autostradale, portando ad una riduzione dei costi di gestione delle aree dato che si abbassano i costi di fertilizzazione, irrigazione e trattamento. Sono state inoltre collaudate metodologie per la produzione biologica di specie ornamentali, finalizzate alla riduzione dell’impatto ambientale e all’ottimizzazione della qualità del prodotto. Sempre in questo settore è in corso un progetto di ricerca triennale che interessa undici regioni italiane che prevede il recupero e la valorizzazione del patrimonio autoctono e naturalizzato, in particolare rispetto agli aspetti produttivi, varietali ed economici legati alla diversificazione e all’introduzione di innovazione di prodotto in floricoltura.
  

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