Biologico, allarme Ogm dalla proposta di regolamento Ue

La proposta della Commissione europea di parificare la soglia di tolleranza ogm nel biologico allineandola a quella del convenzionale, che è dello 0,9%, rischia di introdurre una soglia di contaminazione nelle produzioni con effetti disastrosi sulle pratiche dell’agricoltura biologica. Sono gli assessori all’agricoltura della Toscana, Susanna Cenni, e dell’Alta Austria, Joseph Stockinger, che guidano il network delle regioni europee “ogm-free”, a individuare il pericolo nascosto nell’attuale formulazione della proposta di un nuovo regolamento sulle produzioni di agricoltura biologica e a lanciare l’allarme con una lettera, inviata oggi a tutti i membri della commissione agricoltura del parlamento europeo.
La parificazione della soglia di tolleranza a quella dell’agricoltura convenzionale, scrivono Cenni e Stockinger, “consentirebbe di tollerare regole di coesistenza meno restrittive, costringendo gli agricoltori e i governi europei a moltiplicare i loro sforzi e la loro spesa nel tentativo di salvaguardare la reputazione conquistata dai loro prodotti, specialmente nei casi in cui si sta lavorando alla definizione delle zone ogm-free”. Ma ci sarebbe anche un’altra conseguenza, non meno grave, proseguono Cenni e Stockinger: molti produttori biologici abbandonerebbero l’industria non appena il mercato internazionale non dovesse più sostenere prodotti base, sementi e alimenti ogm-free. Questo, per Cenni e Stockinger, “finirebbe per indebolire tutti gli sforzi che sono stati fatti con le politiche europee e nazionali per sostenere e sviluppare il settore biologico, proprio mentre sta guadagnando quote di mercato, come la mostra Biofach ha di recente mostrato a Norimberga”.
Di qui l’appello ai parlamentari a “preservare il diritto degli agricoltori ad espandere le colture ogm-free e il diritto dei consumatori a rifiutare i prodotti ogm, prendendo in attenta considerazione i problemi che l’estensione al settore biologico della soglia di tolleranza dello 0,9 per cento comporterebbe”.
E a compiere la scelta giusta “sostenendo l’agro-industria biologica europea, i consumatori e gli agricoltori nel dibattito che la commissione agricoltura affronterà il 27 e 28 febbraio”.

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