Piccoli Comuni della Toscana grandi motori dell’economia regionale

«E’ necessario ripartire dal territorio per rilanciare la sfida dello sviluppo locale sostenibile delle aree rurali, cercando innanzitutto di promuovere, insieme a Comuni, Circoscrizioni, Comunità montane e Province, idee progettuali che sulla base del principio della “governance” cooperativa attivino un processo virtuoso di creazione di nuove opportunità economiche per le imprese agricole». Lo spunto è del Presidente della Cia Toscana, Giordano Pascucci in occasione della presentazione di “Voler bene all’Italia, Piccola Grande Italia”, l’iniziativa promossa da Legambiente con l’obiettivo di tenere in forte considerazione le piccole realtà del nostro Paese alla quale la Confederazione parteciperà attivamente presenziando a numerose iniziative e organizzando degustazioni nei vari stand che verranno allestiti per l’occasione. Nella circostanza saranno valorizzati i prodotti tipici del territorio e le aziende toscane.

«Noi siamo convinti che il senso vero della nostra territorialità e quindi delle aree rurali – continua Pascucci – sia proprio da ricercare nei piccoli centri che sono i poli da cui nascono i prodotti tipici, le tradizioni, l’artigianato, ma anche l’innovazione e la sperimentazione; ed è proprio qui che la qualità diventa un fattore di competitività. I piccoli comuni della Toscana vanno a formare il governo di un più ampio territorio e per questo occorre che siano garantiti servizi, infrastrutture e qualità della vita. Solo concretizzando la nostra proposta del patto con la società si potranno trovare risposte a queste esigenze». In questa ottica la Cia Toscana è impegnata da tempo nel promuovere processi di sviluppo locale, a partire da due settori chiave, come la produzione energetica e l’alimentazione, coniugando sostenibilità ambientale e necessità di creare nuove opportunità per le imprese e per il territorio.

«Pochi giorni fa abbiamo assistito in Chianti alla nascita di una Carta per l’uso sostenibile del territorio – conclude Pascucci – e colgo l’occasione per ricordare quanto sia importante come strumento a patto che non rappresenti nuove prescrizioni e nuovi vincoli agli agricoltori, ma che sia uno strumento in più per adottare buone pratiche e per questo l’agricoltura dovrà rappresentare uno dei tasselli del mosaico economico delle piccole aree della regione, tutto questo senza sottovalutare il ruolo degli enti pubblici  che dovranno garantire con la loro concertazione uno sviluppo locale sostenibile valorizzando e tutelando le risorse di quei determinati territori».

Per il rilancio dei piccoli centri rurali Cia Toscana e Legambiente sono stati protagonisti nel 2006 di un’iniziativa comune che ha coinvolto varie realtà associative e oltre 100 comuni della Toscana. “Aree rurali – Il cuore verde e buono della Toscana”, questo il titolo dell’iniziativa che ha visto una vera e propria collaborazione con gli Enti Locali riguardo al futuro delle aree rurali, con l’obiettivo comune di costruire dal basso le condizioni per la promozione di nuove attività economiche nel settore dimostrando come sia possibile operare localmente per costruire risposte significative, anche se non esaustive, a temi di natura globale come quelli dell’alimentazione e dell’energia.

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