Innovazione, nuove politiche per l’agricoltura che cambia

“Quali politiche dell’innovazione e della conoscenza per un’agricoltura competitiva e sostenibile?”. E’ stato questo il tema centrale intorno al quale è ruotata la tavola rotonda promossa questo pomeriggio dalla Cia Toscana, coordinata dal professor Silvio Menghini dell’Università di Firenze che ha introdotto l’incontro parlando dell’importanza della formazione professionale del settore. Al dibattito hanno preso parte gli attori principali del settore nella regione. «L’agricoltura attraversa una fase cruciale – ha affermato Marco Failoni, presidenza della Cia Toscana –  l’orientamento indicato dalla riforma della PAC del 2003 e la sua finalizzazione sono chiari: supportare l’impresa agricola fino al 2013, ponendola nelle condizioni di divenire competitiva e tendenzialmente “indipendente” dai sostegni comunitari per questo bisogna esercitare qui ed ora il massimo sforzo sinergico per dare competitività al sistema delle imprese agricole".

Al monito della Cia Toscana ha risposto l’assessore regionale all’agricoltura, Susanna Cenni la quale ha sostenuto l’importanza del tema della formazione, soprattutto in vista del cambio generazionale al quale l’agricoltura sta andando incontro. "E’ necessario sostenere i nuovi imprenditori con azioni di tutoraggio da parte dei tecnici del sistema regionale dei servizi di sviluppo e, allo stesso tempo, continuare a finanziare servizi di assistenza e consulenza – ha sostenuto l’assessore Cenni – e con la futura programmazione 2007-2013 potranno essere finanziate attività di consulenza alle imprese agricole e forestali per le quali si prevede di concedere priorità ai giovani imprenditori".

Innovazione nei servizi, potenziamento del sistema formativo, alleggerimento del peso burocratico per gli imprenditori e sviluppo di un sistema di rete tra gli attori del settore. Queste le principali necessità del momento. «Il nostro impegno in Toscana – ha commentato Maria Grazia Mammuccini, amministratore dell’Arsia – da anni si è diretto nell’ottica del sostegno alla creazione dei sistemi di rete con alcuni dei soggetti impegnati nelle politiche del settore, continuando naturalmente il nostro percorso di ricerca volta al miglioramento delle tecniche agricole questo perché solo con un progetto condiviso da tutti gli attori possiamo ottenere il salto che può portare il settore fuori dalle problematiche di questi ultimi anni".

Un imprenditore, quello agricolo, che dovrà guardare al futuro portato per mano da un sistema amministrativo che sempre di più punti sulla sua formazione professionale A questo scopo dal 2000 al 2006 la Regione ha investito per la formazione in agricoltura 26 milioni di euro formando circa 5mila persone. "L’investimento nel capitale umano è l’unica leva per il rilancio dell’economia regionale – ha detto l’assessore regionale al lavoro e alla formazione, Gianfranco Simoncini – e solo investendo nella qualificazione del personale sarà possibile resistere ai colpi della globalizzazione dei mercati. Siamo in una fase in cui abbiamo sia strumenti normativi che risorse da mettere in campo".

Mai come in questa fase, ha sostenuto la Cia Toscana, c’è bisogno di una concertazione tra le parti interessate. Tutti gli sforzi debbono essere fatti, soprattutto nel campo del supporto tecnico e formativo al sistema, per rilanciare l’innovazione ed il nuovo profilo strategico dell’agricoltura. Tutti i soggetti in campo, a partire dalle rappresentanze agricole, debbono fare la loro parte. Questo il pensiero della Cia Toscana, sottolineato dal presidente, Giordano Pascucci. "Alle Istituzioni chiediamo non solo le risorse che servono per poter affrontare questa sfida – ha rimarcato Pascucci – ma uno sforzo per individuare insieme gli obiettivi, le strategie da perseguire e, a partire da esse, gli strumenti in grado di ottimizzare le risorse disponibili creando un tavolo di lavoro interdipartimentale, partecipato da agricoltura, formazione professionale, ambiente e sanità, da rappresentanti degli enti delegati, da Arsia e dalle OO.PP.AA., con lo specifico incarico di individuare metodologie di messa in sinergia delle risorse e formulare proposte progettuali che attivino da subito alcuni interventi prioritari da realizzare".

Nella foto: il presidente della Cia Toscana, Giordano Pascuci

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