Agricoltura: la formazione continua nel segno della qualità

La formazione alla base di uno sviluppo sostenibile e della competitività delle imprese agricole senesi. Settore che vede la presenza femminile in aumento e in grado di dare qualità e innovazione al sistema. E’ in sintesi quanto è emerso nelle due ricerche presentate quest’oggi a Monteriggioni (Siena), per la conclusione del progetto europeo Equal Flovitur, sviluppo rurale sostenibile integrato, promosso dalla Provincia di Pistoia, con la partnership di 25 enti, fra cui la Provincia di Siena e le organizzazioni professionali Cia e Coldiretti senesi. In due anni sono stati effettuati ben 35 moduli formativi su tutto il territorio provinciale che hanno interessato circa mille imprenditori agricoli, di cui, in gran parte, giovani e donne.
La formazione – è emerso dalla ricerca presentata -, specialmente in un settore specialistico ed in evoluzione come l’agricoltura, va resa continua e coerente con le esigenze di chi vi opera quotidianamente. Inoltre è necessario, sempre più, personalizzare e qualificare la formazione stessa, da “spendere” nei luoghi e tempi più idonei.
Mentre il settore agrituristico si dimostra sempre più in rosa: 4 agriturismo su 10 in provincia di Siena sono, infatti, gestiti da donne (contro una media nazionale di 3/10). La donna ha un ruolo centrale nell’impresa agricola, soprattutto in tempi di multifunzionalità: la donna fa accrescere la qualità della struttura ricettiva e dimostra maggiori abilità relazionali. L’identikit: sono giovani (il 70% ha un’età compresa dai 18 ai 49 anni); istruite (un’imprenditrice su due è diplomata e il 28% è laureata), e la maggior parte è sposata (72%) con figli (63%). Come conciliare lavoro e famiglia? Nessun problema, fra agriturismo (51 ore di lavoro a settimana di media) e lavori domestici (23 ore), la donna dell’agricoltura ha poco tempo per se stessa ma è realizzata e la quasi totalità (93%) si dichiara molto soddisfatta del proprio lavoro.
"La formazione deve tenere conto delle esigenze e dei progetti delle imprese – ha affermato il presidente dell’Amministrazione provinciale di Siena, Fabio Ceccherini -; e la programmazione pubblica, in particolare per quanto concerne l’allocazione delle risorse, deve incontrarsi con quelle che sono le predisposizioni del territorio". Ceccherini ha poi sottolineato l’importanza dei servizi fruibili dalle imprese e dal territorio; e ribadito il ruolo primario della donna nel tessuto imprenditoriale della provincia.
"Il metodo operativo del progetto Flovitur – ha precisato l’assessore regionale all’agricoltura Susanna Cenni – che ha interessato diversi territori e discipline, è particolarmente adatto all’agricoltura. E’ necessario spingere sulla qualificazione del settore, puntando sulla qualità e quindi formazione, attraverso la ricerca e il trasferimento dell’innovazione. Le opportunità dal nuovo Piano di sviluppo rurale sono molte, sarà però necessario avere buone idee per dare consistenza alle risorse a disposizione". E poi concertazione fra i diversi attori della filiera: "Politiche integrate – ha detto Cenni – vuol dire una migliore capacità complessiva di spesa".
"L’agricoltura è uno dei settori più importanti della nostra economia – ha sottolineato Fiorenza Anatrini, assessore all’orientamento e alla formazione professionale della Provincia di Siena -, che non può non mettere al centro qualità e innovazione, e che per questo deve investire sempre più nella formazione. Le ricerche realizzate all’interno del progetto Flovitur ci consegnano un modello di formazione continua, per il futuro, in cui sarà importante la programmazione".      
Un buona notizia:"Nei prossimi tre anni – ha assicurato Claudio Galletti, assessore provinciale all’agricoltura – potremo contare sulle stesse risorse dei sette anni precedenti. Oggi il sistema rurale si dimostra robusto e competitivo e ha espresso una buona sostenibilità".
Per il vicepresidente della Cia Siena, Roberto Beligni il futuro dell’agricoltura senese dovrà necessariamente passare "dalla formazione obbligatoria e da una maggiore qualificazione rispetto al passato. Inoltre – e questa è una delle “battaglie” della Cia – è necessaria una semplificazione burocratica, sono troppe le carte con cui deve fare i conti un’impresa agricola tutti i giorni.  Inoltre sarà molto importante integrare gli strumenti e la programmazione". Per un giovane imprenditore come Luigi Fanciulli, responsabile del movimento giovanile toscano di Coldiretti non si può prescindere dalla formazione in agricoltura:"Da anni stiamo lavorando sulla formazione, nell’agricoltura di oggi è un elemento indispensabile".

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