Una Dop sotto l’albero per la Cinta senese

La cinta senese, o meglio il Suino cinto toscano come piace chiamarlo a Bruxelles, è Dop. Con sette secoli di storia alle spalle e dopo aver rischiato per lungo tempo l’estinzione, il ‘suino cinto toscano’ può fregiarsi da martedì 18 dicembre 2007 del riconoscimento, seppur transitorio e a livello nazionale, Dop (Denominazione origine protetta). "La storia che raccontiamo in questa giornata – ha commentato nel corso della conferenza stampa di presentazione del ‘Suino cinto toscano Dop’ il sottosegretario alle Politiche agricole, Stefano Boco – è una vittoria conseguita dagli allevatori e imprenditori che sono riusciti a recuperare e difendere un pezzo di cultura del nostro Paese. La tutela di questi prodotti tipici è infatti uno strumento importantissimo per ravvivare l’intero sistema agroalimentare nazionale, puntando sui sapori, i profumi e le tradizioni della nostra terra". Alla certificazione, che come ha ricordato il presidente del Consorzio di Tutela del Suino Cinto Toscano Dop, Andrea Pannocchieschi d’Elci, è riservata solo alle carni ottenute dagli animali di razza pura allevati in Toscana, si aggiunge inoltre una valutazione organolettica dei salumi, "ad ulteriore garanzia di qualità per i consumatori". L’Istituto Nord Est Qualità è stato infatti autorizzato a svolgere attività di controllo e certificazione dell’intero sistema produttivo. Attualmente sono state riconosciute 36 aziende agricole di allevamento, 5 stabilimenti di macellazione e 2 laboratori di sezionamento. Per il direttore generale della qualità dei prodotti agro-alimentari, Laura Maria La Torre "il riconoscimento del suino è un passo importante per competere sui mercati globali, grazie a prodotti che rispecchiano la qualità del territorio e raccontano la storia dell’Italia nel mondo".

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