Il troppo caldo favorisce i consumi di frutta fresca. Volano cocomeri e meloni

Il grande caldo di questi giorni ha fatto esplodere i consumi di angurie e meloni, frutti tipici della stagione estiva. Rispetto a giugno del 2007 si è riscontrato un aumento nelle vendite di questi due prodotti di circa il 6,5 per cento,  con  picchi anche del 10-12 per cento nell’ultima settimana, quando l’afa è divenuta più opprimente. A sottolineralo è la Cia-Confederazione italiana agricoltori la quale rileva tale  trend positivo s’inserisce, però, in un quadro che vede ancora gli acquisti di ortofrutta in discesa nei confronti dello scorso anno.I consumi di angurie e meloni hanno trovato una decisa spinta dall’aumento crescente delle temperature. In molti  – afferma la Cia – si sono rivolti verso questi due prodotti, proprio perchè possiedono grandi proprietà dissetanti.  L’anguria, infatti, è composta di acqua per il 95 per cento, mentre il melone per il 90  per cento. Il resto è composto da zuccheri, vitamine e sali minerali.  In quantità decisamente modeste le calorie di entrambi. L’anguria -rileva La Cia- svolge una buona azione diuretica. Nonostante il gusto dolce, conferitogli da particolari sostanze aromatiche, ha un basso contenuto di zuccheri (4 per cento ) ed è, fra i frutti polposi, il meno calorico.

Le origini del cocomero – Originaria dell’Africa, l’anguria appartiene alla famiglia delle cucurbitacee, come il melone, lo zucchino e il cetriolo, ed ha un curioso nome scientifico, “citrullus vulgaris” (dal latino cetriolo). Il frutto può superare anche i 20 kg di peso. Anche il melone, come l’anguria, è nato sotto il sole africano. Accompagnato da fette di prosciutto costituisce un piatto classico dell’estate. Sia angurie che meloni sono coltivati -sostiene la Cia- un pò in tutte le regioni italiane, ma soprattutto al Sud e al centro la produzione è consistente. Tuttavia, anche in alcune zone del Nord ci sono molte coltivazioni di questi particolari frutti dell’estate.

 

 

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