In Maremma il primo radar contro la pesca a strascico illegale

Un radar per contrastare la pesca illegale in Italia. L’esperimento, senza precedenti nel Belpaese, è curato da WWF Italia e AGCI Agrital e interesserà le coste della Maremma. Situato a Bocca d’Ombrone, tra Talamone e Marina di Grosseto, il radar rappresenterà uno strumento essenziale per il punto di osservazione permanente che monitorerà un tratto di costa particolarmente interessata da attività di strascico illegale sottocosta, oggetto in passato di diverse denunce e contestazioni da parte dell’Autorità Marittima.

La strumentazione – Il sistema, una struttura radar interfacciata con un GPS collegato ad un sistema informatico in grado di trasmettere in continuo dati e rilievi al sistema delle capitanerie di porto, è stato installato presso una costruzione messa a disposizione dall’Ente Parco della Maremma. Trattandosi di una zona completamente scoperta da reti di trasmissione dati, sono state diverse le difficoltà tecniche che questo progetto pilota ha dovuto superare, grazie ad un’assidua collaborazione tra i tecnici delle Associazioni e del Comando Generale delle Capitanerie di Porto.

Le finalità – Obiettivo di questo progetto pilota è quello di mettere in condizione l’Autorità marittima di rilevare 24 ore su 24 attività illegali di pesca a strascico entro le 3 miglia dalla costa nella zona del Parco regionale della Maremma.“Il WWF ha sempre creduto in questo progetto – ha dichiarato Marco Costantini Responsabile Mare del WWF Italia – perché è importante che pescatori e ambientalisti lavorino insieme per la difesa della biodiversità marina. La pesca illegale, soprattutto la pesca a strascico sotto costa, è una vera piaga che può causare danni incalcolabili sui fondali e la riduzione drastica delle risorse mette a rischio lo stesso futuro della pesca. È dunque importante che per combattere la pesca illegale vi sia un inasprimento delle sanzioni, una intensificazione dei controlli da parte delle Capitanerie di Porto, ma soprattutto la collaborazione di tutti gli attori ed operatori del mare, e questo progetto è il primo passo in questa direzione”.

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