Vino italiano sicuro, successo per Vinitaly Tour in Usa

Il vino italiano piace agli Americani. Il Vinitaly US Tour 2008 ha fatto tappa a Washington (dopo aver toccato Chicago e New York) con 30 aziende vitivinicole e oltre 400 operatori statunitensi del settore, fra importatori, distributori, ristoratori, rappresentanti della stampa e opinion leader.

Il seminario – La capitale statunitense ha ospitato anche il seminario “Italian Wine Quality Control System”. Organizzato in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia, l’evento è stato l’occasione per mettere a confronto la delegazione italiana inviata dal ministero delle Politiche agricole con i responsabili del TTB (Alcohol and Tobacco Tax and Trade Bureau, Department of Treasury) e del USTR (US Trade Representative), incaricati della difesa del consumatore, per consolidarne la collaborazione all’indomani dell’insorgere della vicenda del Brunello di Montalcino e del Nobile di Montepulciano.

La qualità del vino italiano – I due relatori del seminario, Giuseppe Serino, capo dipartimento dell’Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari (Icq), e Riccardo Ricci Curbastro, presidente della Confederazione nazionale dei consorzi volontari per la tutela della denominazione dei vini italiani (Federdoc), hanno illustrato alle autorità americane l’efficacia del doppio sistema di controllo, pubblico-privato, su cui si basa la protezione della qualità dei prodotti agroalimentari italiani, in particolare dei vini.

Ispezioni e controlli – Serino, a conferma della serietà dell’operato dell’Icq, ha sottolineato come, nel corso del biennio 2007/2008, i funzionari del suo Dipartimento abbiano eseguito oltre 17.500 ispezioni su oltre 12.500 operatori, che hanno portato a 548 prodotti sequestrati. Ricci Curbastro ha invece presentato il sistema di controllo predisposto dalla Federdoc in collaborazione con l’Icq, la cosiddetta “tracciabilità informatica presso gli operatori di filiera”. Un sistema che, con il supporto di internet, consente a ogni cittadino di risalire immediatamente, per ogni bottiglia, all’imbottigliatore, alla data di imbottigliamento, alle caratteristiche chimico fisiche del vino e, in alcuni casi, anche al vigneto che ha prodotto quelle uve.

La soddisfazione di Zaia – Il ministro Luca Zaia si è detto molto soddisfatto del successo ottenuto dal seminario e ha garantito che, da parte del Mipaaf, continuerà il lavoro per il rafforzamento dei rapporti di fiducia con le autorità americane “che hanno dimostrato di apprezzare e riconoscere l’efficacia del nostro sistema di controlli, che garantisce ai consumatori di tutto il mondo elevati standard di sicurezza alimentare”.

 

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