Tabacco, l’Umbria si ribella sulle decisioni Ue

Gravi e insostenibili. Così la Confederazione italiana agricoltori dell’Umbria definisce le decisioni assunte dalla Commissione Ue sul tabacco per gli effetti che avranno sul comparto primario regionale. La Cia ritiene che non sia più sopportabile lo strapotere dell’esecutivo di Bruxelles che ha perso l’ultima occasione per dimostrare di essere pronta alla “codecisione” con le votazioni del Parlamento europeo e quindi con la volontà democratica. Una prassi che invece dovrebbe essere introdotta dal primo gennaio 2009 secondo quanto previsto dal Trattato di Lisbona. Alla luce di quanto accaduto, i rappresentati locali dell’associazione agricola garantiscono comunque che resterà forte il loro impegno per la difesa della filiera regionale del tabacco e chiedono al ministro delle Politiche agricole Luca Zaia maggiore prudenza rispetto agli “esagerati e incomprensibili toni trionfalistici anche in considerazione del fatto che le imprese agricole sono in una crisi economica la cui gravità non era mai stata così acuta dal dopo guerra a oggi”.

Positive quote latte – Diversi i toni utilizzati dalla Cia per commentare il capitolo latte. In questo caso la decisione adotta viene infatti giudicato positivo a patto che l’aumento della quota nazionale messa a disposizione del nostro Paese sia distribuito tra i produttori, salvaguardando coloro che hanno sempre rispettato le regole, e non utilizzato per coprire surrettiziamente gli splafonamenti di quota di chi ha prodotto finora ignorando i quantitativi massimi assegnati.

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