Legname, contro il commercio illegale la nuova normativa Ue

Una nuova normativa che tutela il legname commercializzato in Europa.  La Commissione Ambiente dell’Unione Europea ha stabilito le imprese dovranno responsabilizzarsi maggiormente e provare che il legname che importano in Europa è stato prodotto e raccolto legalmente.

La soddisfazione del Wwf  – Per il WWF si tratta di una pietra miliare per fermare la distruzione delle foreste in tutto il mondo e dare maggiore certezza alla conservazione e gestione sostenibile di questa risorsa fondamentale per la vita del paineta, oltre che un miglioramento assolutamente necessario della nuova legge europea sul legname proposta dalla Commissione Ambiente.

I benefici – “Se applicata correttamente, la legge potrebbe ridurre drasticamente il commercio illegale di legname dai Paesi tropicali, rallentare la deforestazione e sostenere i diritti delle popolazioni locali. – ha detto Massimiliano Rocco, responsabile del Programma TRAFFIC & Timber Trade del WWF Italia – I cambiamenti introdotti oggi danno a tutti gli attori della filiera produttiva del legname indicazioni più chiare su quello che devono fare per provare la legalità del legname che trattano, e offrono loro la garanzia di poter operare nella legalità e nel rispetto del loro stesso interesse per la conservazione di una risorsa primaria. Inoltre queste norme garantiscono conseguenze più chiare e più certe a quelli che continuano a eludere la legge. Molte imprese in Europa hanno già dimostrato la volontà di garantire che sul mercato ci siano solo prodotti di legname prodotto legalmente. Adesso è cruciale che l’accordo raggiunto oggi passi l’esame finale del Parlamento e del Consiglio Europeo.” Gli emendamenti di oggi garantiscono anche il rafforzamento della legge dando alle autorità nazionali il potere di investigare sulle infrazioni e stabilire misure immediate per perseguire i trasgressori. Allo stesso tempo danno la certezza del diritto a tutti coloro che operano nel rispetto dell’ambiente e vogliono promuovere l’uso di un prodotto certificato e di qualità.

L’iter – Il dibattito sulla legge per il legname in Europa è iniziato più di cinque anni fa e ha ora raggiunto la sua fase cruciale, poiché l’UE sta per prendere decisioni fondamentali per liberare il proprio mercato dal legname prodotto, raccolto e venduto illegalmente. Un report WWF pubblicato nei giorni scorsi evidenzia come nel 2006 il 16-19 % delle importazioni di legname nell’Unione Europea, ovvero tra i 26,5 e 31 milioni di metri cubi, derivava da fonti illegali. Essendo uno dei maggiori importatori di legname, l’Europa ha la responsabilità di fermare al più presto questa attività.

La vicenda – Quasi un quinto del legname importato nell’Unione Europea nel 2006 proviene da risorse illegali, prevalentemente da Russia, Indonesia e Cina, ciò è quanto emerge da un recente rapporto del WWF. Nel 2006, l’Unione Europea ha importato tra 26,5 e 31 milioni di metri cubi di legname e prodotti derivati del legno giudicati di origine illegale, una cifra pari al totale del legname prodotto in Polonia nello stesso anno. Il 23% dei prodotti in legno importati dall’Europa dell’Est, il 40% dei prodotti importati dal Sudest asiatico, il 30% di quelli importati dal Sud America, e il 36-56% di quelli provenienti dall’Africa hanno origine sospetta o illegale. I maggiori importatori di questo legname risultano essere la Finlandia, il Regno Unito, la Germania e l’Italia.

La situazione in Italia – Per quanto concerne l’Italia, l’analisi dei dati svolta dall’ufficio italiano del TRAFFIC Europe ha messo in evidenza che il mercato italiano è fortemente compromesso dall’introduzione di legname di chiara origine illegale, e che è coinvolto anche in sostanziali scambi commerciali di prodotti a base di legno con paesi compresi in aree tropicali interessate da preoccupanti fenomeni di deforestazione, tra i quali spiccano prevalentemente il Sudest Asiatico e il Bacino del Congo

Danni per l’ambiente – Il taglio illegale del legname annulla la funzione protettiva delle foreste aumentando il rischio di catastrofi naturali come alluvioni e frane (valanghe), portando alla deforestazione, una delle principali cause dei cambiamenti climatici. Il taglio illegale inoltre abbassa i costi del legname, con gravi perdite economiche per i governi, le industrie e le comunità locali a livello europeo occorrono misure forti per proteggere ciò che rimane delle foreste nel mondo così come il nostro stesso futuro. I  maggiori importatori europei risultano essere la Finlandia, il Regno Unito, la Germania e l’Italia.

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