Agronomi a congresso. La conoscenza e i giovani per vincere le sfide future

“Investire nelle persone, investire sui territori, promuovere il sapere dei luoghi e al tempo stesso liberare le idee nella fibra ottica per raggiungere nuove idee, per andare incontro al futuro. La salvaguardia dell’identità e la sicurezza sociale passano attraverso la conoscenza. C’è bisogno di una politica con la ‘p’ maiuscola”. Lo ha sottolineato Andrea Sisti, presidente del Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali (Conaf), nella sua relazione di apertura durante la cerimonia di inaugurazione del XIII Congresso nazionale che si è aperto quest’oggi a Reggio Emilia, dal titolo “Tradizione rurale e innovazione: la via Emilia una storia italiana”. Il Congresso del Conaf, si svolgerà in Emilia Romagna (interesserà anche Bologna, Parma e Modena) fino a sabato 25 settembre, coinvolgendo dottori agronomi e dottori forestali provenienti da tutta Italia, addetti ai lavori, rappresentanti delle istituzioni, del mondo dell’agricoltura, ambiente e professioni. “Lo schema produzione-consumo senza limiti – ha aggiunto il presidente Sisti nel suggestivo scenario del Teatro Valli – non credo possa così andare avanti. I correttivi apportati, come energie rinnovabili, quote di carbonio e quant’altro, da soli non bastano. Occorre agire nel cuore del problema, ragionando su come conteggiare il Pil degli stati, definire i bilanci delle imprese, contabilizzare il nostro modo di vita. E’ senza dubbio arrivato il momento di cambiare radicalmente le regole. Ogni altra soluzione ha un destino segnato. Ecco perché le professioni e soprattutto la nostra professione ed il mondo scientifico di riferimento – ha specificato -, sono centrali in questo processo di innovazione di metodo e di sistema. Le discipline che da sempre si sono occupate dell’interazione tra il biotico e l’abiotico oggi sono chiamate ad una grande sfida, senza scorciatoie ma con più idee. Se ci sforziamo di trovare nuovi parametri di valutazione per l’opera dell’uomo e del suo utilizzo, gli Ogm passano in secondo piano, così come sono fuorvianti la radicalizzazione dei problemi e la contrapposizione ideologica è fuorviante”.

L’invito ai giovani colleghi – E poi il presidente Sisti si è rivolto ai “giovani colleghi” ricordando come l’innovazione non possa esistere senza sacrificio, senza studio e dedizione al lavoro. “Ecco perché da voi giovani – ha proseguito il presidente Conaf – mi aspetto un salto di qualità della nostra professione (che conta 21.351 iscritti, di cui circa il 50% sotto i 40 anni). Noi vogliamo contribuire a realizzare nelle nostre tematiche di competenza: Agroalimentare, Ambiente e Paesaggio; un’Italia più europea ma anche un’Italia che sappia portare in Europa la sua ricchezza fatta di biodiversità agroalimentare, paesaggistica e soprattutto di grandi professionalità che in questi campi si distinguono e sono solidi punti di riferimento. Quello che chiedo alla comunità scientifica, alle Facoltà di agraria ed alla mia categoria è di riorganizzare e consolidare un modello di sviluppo italiano in Europa. Un modello che non penalizzi la nostra grande “variabilità” ma anzi la rafforzi. Il modello di sviluppo nel quale abbiamo vissuto, e non voglio solo criticarlo, ha di fatto promosso la semplificazione dei processi, la semplificazione dei prodotti, la standardizzazione di massa”.

Il tricolore – Il sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio ha consegnato oggi copia del Primo Tricolore al Conaf, Consiglio dell’Ordine nazionale dei dottori agronomi e forestali. “Per la nostra città è un onore potervi ospitare – ha detto il sindaco Delrio durante la cerimonia – Le competenze e il lavoro di professionisti come voi sono di grande importanza per la comunità, per la nostra salute e la qualità dell’alimentazione, come per la tutela dell’ambiente e l’agricoltura. La nostra città ha una storia legata all’agroalimentare, che ancora oggi costituisce la spina dorsale della nostra occupazione”. “In questa sala – ha proseguito il sindaco – 213 anni fa è nata la bandiera italiana e l’idea stessa di nazione. Nel 1797 qui è stata fondata la Repubblica Cispadana che aveva come segretario generale Giuseppe Compagnoni, di cui oggi è qui con noi uno dei discendenti: Alessandro Vegli Compagnoni. Compagnoni propose per la bandiera i tre colori verde, bianco e rosso. Con la vostra presenza oggi anticipiamo i festeggiamenti per i 150 anni dell’unità d’Italia che il prossimo 7 gennaio partiranno proprio da qui”.

Un momento di confronto importante – “Il Congresso è un momento di alta discussione per tutti gli agronomi e forestali oltre che di alto confronto con gli altri attori del mondo agrario, rurale e professionale – ha afferma il presidente della Federazione dei dottori agronomi e dottori forestali Emilia Romagna Claudio Piva -. Come Federazione Emilia, l’obiettivo è di ottenere riscontri positivi sia nei confronti dei giovani colleghi, per i quali vi sono ancora spazi disponibili per la libera professione ma anche in termini di positivi rapporti con gli Enti territoriali, mantenendoci nel solco ideale già iniziato a Reggio Calabria l’anno scorso”. “E’ la prima volta nella storia del Consiglio Nazionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali che il Congresso si tiene in Emilia Romagna – ha ricordato Alberto Bergianti, presidente Ordine provinciale di Reggio Emilia. La via Emilia è l’esempio di come una realtà possa essere influenzata dalle dinamiche internazionali e di come le realtà locali possano condizionare la globalizzazione. Lungo questa direttrice si è sviluppata l’agricoltura moderna con le sue contraddizioni, ma anche con la sua forza”.

Le tematiche affrontate – Durante il congresso saranno approfonditi temi di estrema attualità come la riforma delle professioni; della qualità e sicurezza agroalimentare e dei cambiamenti della politica comunitaria oltre il 2013. La mattinata della seconda giornata di lavori sarà dedicata alle professioni con una tavola rotonda dal titolo “Riforma delle professioni, un modello italiano per l’Europa” in programma dalle 10 al Teatro Municipale Romolo Valli di Reggio Emilia. Nel pomeriggio i lavori proseguiranno con la presentazione delle sessioni e delle tesi congressuali al Palazzo del Municipio (ore 15.30). Inoltre quattro sessioni di lavoro saranno dedicate ai processi di valutazione ambientale e biodiversità; dell’uso sostenibile degli agrofarmaci; del governo del territorio e delle prospettive dello sviluppo rurale. Non mancheranno eventi con ospiti nazionali ed istituzionali, esperti delle diverse tematiche toccate dal congresso, momenti dedicati alla valorizzazione della professione e alla scoperta delle eccellenze agroalimentari regionali.

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