Pil: un’ulteriore conferma della pesante crisi dell’agricoltura

“La nuova grave flessione del valore aggiunto agricolo (meno 1,2 per cento in termini congiunturali e meno 0,8 per cento in termini tendenziali) conferma ancora una volta la pesante crisi che investe, ormai da tre anni, il settore primario, sempre più alle prese con il calo della produzione, con un’impennata dei costi e con una costante caduta dei prezzi praticati sui campi. È piena emergenza. Per questa ragione chiediamo reali interventi a sostegno delle imprese, molte delle quali, davanti al completo disinteresse del governo nei loro confronti, rischiano di cessare l’attività. Ma sollecitiamo soprattutto un nuovo progetto di politica agraria imposto anche dai grandi cambiamenti a livello internazionale, a cominciare dalla riforma Pac post 2013”. Lo ha affermato il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi commentando i dati dell’Istat sull’andamento del Prodotto interno lordo (Pil) nel terzo trimestre del 2010.

Una crisi diffusa – “L’agricoltura italiana continua, dunque, a vivere una profonda difficoltà. Il governo deve intervenire con misure efficaci e concrete. Non è possibile ignorare i gravi problemi degli agricoltori. I dati dell’Istat -ha aggiunto Politi- dimostrano l’esigenza di un cambiamento di rotta. Serve una nuova politica agraria. Il calo del valore aggiunto agricolo (l’anno scorso sceso del 5,2 per cento) conferma un panorama carico di ombre. D’altra parte, le stime sull’annata agraria 2010 parlano chiaro: produzione in calo (meno 2 per cento); ulteriore flessione tra il 3 e il 4 per cento per cento dei prezzi all’origine; diminuzione del 3,5 per cento degli investimenti; contrazione tra il 5 e il 7 per cento dei redditi dei produttori; costi di produzione in crescita del 4-5 per cento”. 

Possibili interventi – “Serve -ha rilevato Politi- una svolta positiva per un’agricoltura che non può restare impantanata in una crisi complessa che rischia di gettare nel baratro tantissime imprese. C’è l’esigenza di un vero progetto di sviluppo, di immediati interventi, di politiche propulsive al fine di dare reali certezze e prospettive concrete ai produttori”.

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