Cavour e i fertilizzanti, a Bologna una mostra per celebrarlo

Si è svolta oggi l’inaugurazione della mostra “Cavour e la chimica dei fertilizzanti”, che dal 14 al 29 aprile sarà aperta al pubblico presso la biblioteca “Gabriele Goidanich” della Facoltà di Agraria di Bologna, per celebrare in modo speciale i 150 anni dell’Unità d’Italia e l’Anno internazionale della Chimica, proclamato dall’ONU per il 2011. Al convegno che si è svolto questa mattina, sono intervenuti il Prof. Angelo Varni, docente di Storia del Risorgimento, il Prof. Claudio Ciavatta, docente di fertilità del suolo e nutrizione delle piante, e il Prof. Roberto Finzi, Docente di Storia Economica dell’Università di Bologna.

Il ruolo fondamentilizzanti – “È con grande entusiasmo che Assofertilizzanti ha deciso di sostenere un’iniziativa così preziosa per spiegare, attraverso la figura storica di Cavour, il ruolo fondamentale dei fertilizzanti – dichiara Bartolomeo Pescio, Presidente di Assofertilizzanti – chi come noi guarda al futuro di una categoria ha il dovere, in quest’anno così speciale, di rafforzare ancora di più il legame con le origini della propria attività, soprattutto quando queste risalgono a una personalità del calibro di Cavour”.

Il contributo del Conte – Nel dibattito si è mostrato come Cavour abbia svolto nel Risorgimento un ruolo decisivo non solo a livello politico, ma anche nello sviluppo della chimica agraria e fu, di fatto, il fondatore dell’industria dei fertilizzanti in Italia. Pochi sanno infatti che Cavour, egli stesso proprietario terriero, profuse importanti innovazioni anche in campo agricolo, che non esitò a sperimentare nelle sue proprietà di Grinzane (CN) e Leri (VC). Spicca tra queste attività, l’attenzione riservata ai fertilizzanti di cui comprese fin da subito l’importanza e che lo spinse prima a importare il guano dal Perù e poi a creare la prima fabbrica di fertilizzanti in Italia. Il contributo di Cavour, che non a caso fu anche il primo ministro dell’agricoltura della storia italiana, è stato ampio e sfaccettato ed è essenziale per comprendere lo sviluppo che ha contraddistinto l’agricoltura italiana dalla fine dell’Ottocento in poi.

La ricorrenza – “Siamo molto orgogliosi di poter celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia in modo così speciale, tendendo omaggio alla figura storica di Cavour con un’esposizione unica nel suo genere – dichiara il Prof. Roberto Finzi – Questa mostra, infatti, consentirà ai cittadini di scoprire un aspetto inedito del grande statista, raccontando il suo impegno per avviare in Italia una moderna produzione di fertilizzanti. Si tratta di un momento cruciale per lo sviluppo dell’agricoltura italiana, che da qui in poi ha saputo percorrere un lungo cammino che l’ha portata a diventare un esempio di eccellenza in tutto il mondo. Ci auguriamo che la visita alla mostra possa essere un’esperienza ricca di sorprese e di spunti di riflessione per tutti”.

L’omaggio – La biblioteca Gabriele Goidanich, con il contributo di Assofertilizzanti, rende così omaggio con questa mostra all’opera del Conte attraverso una mostra bibliografica inedita, che presenta, tra i vari oggetti, anche campioni delle sostanze utilizzate per concimare i terreni dall’Ottocento fino al 1940. La prima sezione introduce il visitatore alle varie innovazioni di Cavour in agricoltura, per condurlo lungo il cammino della chimica agraria in Italia, dall’insegnamento di Justus Liebig fino ai trattati divulgativi dei primi decenni del ‘900. La mostra contiene rari libri di fine Ottocento/primo Novecento, locandine pubblicitarie, campioni di sostanze chimiche naturali e artificiali e molto altro ancora. “Questa mostra mette in risalto un lato poco dibattuto, ma molto importante, della personalità complessa e carismatica di Camillo Benso conte di Cavour. – afferma il Prof. Angelo Varni – Il Conte, da sempre appassionato di agraria, nel 1850 entrò nel ministero d’Azeglio come ministro dell’Agricoltura, Commercio e Marina, ed ebbe un ruolo chiave nello sviluppo agricolo del Piemonte. Le sue conoscenze tecniche e gestionali, si rivelarono molto proficue al suo nuovo incarico: per esempio, la produzione di riso, olio e vino aumentò in modo significativo. E’ giusto celebrare, in occasione dei 150 anni dalla sua morte, non solo la figura dello statista ma anche quella dell’innovatore”.

Cavour precursore – “Negli anni in cui opera Cavour, la scienza in Italia comincia ad assumere una sua dignità anche in campo agricolo. – continua il Prof. Claudio Ciavatta – Il Conte ebbe un importante ruolo di promotore dell’innovazione agricola in numerosi campi: dall’enologia all’idraulica, dalla meccanica agraria fino ad arrivare alla chimica dei fertilizzanti. Cavour è stato indubbiamente un precursore dei tempi, mostrando grande interesse per il fermento culturale scientifico che caratterizzava l’Europa in quegli anni, in cui la chimica fu senza dubbio protagonista. Ed è per questo che, dopo 150 anni, possiamo affermare che le piante hanno la necessità di nutrirsi di elementi chimici: è dunque necessario porre fine a pregiudizi che ancora esistono su questo settore”. La tecnologia dei fertilizzanti, da questo periodo storico in poi, infatti, conoscerà una forte evoluzione che culminerà con l’invenzione del processo di sintesi dell’ammoniaca ad alta temperatura e pressione (processo Haber-Bosh), che portò gli scienziati Fritz Haber e Carl Bosch a conseguire il Premio Nobel della chimica. Secondo il sito www.scienceheroes.com i due scienziati, grazie all’aumento dei raccolti ottenuto con questo metodo di produzione dei fertilizzanti, hanno salvato 2,7 miliardi di vite umane, pari al 30-40% della popolazione mondiale.

Informazione pubblicitaria