Veneto, 48.7 milioni nell’agricoltura in tre anni

“È l’agricoltura a segnare in Veneto il maggiore aumento di giovani imprenditori. Se negli ultimi 15 anni la presenza degli under 40 non è diminuita, questo significa che il comparto agricolo si fa forza del ricambio generazionale continuo. Per quanto ci riguarda, come Regione abbiamo contribuito ad arruolarne oltre mille nell’ultimo triennio”. Lo ha affermato l’assessore regionale all’agricoltura Franco Manzato, nel commentare i dati dopo la chiusura dell’ultimo bando del Programma di Sviluppo Rurale (misura 112), finalizzata appunto a sostenere l’ingresso dei giovani come titolari di un’impresa agricola.

Politiche giovanili – “In Veneto abbiamo sostenuto l’operazione di ricambio generazionale con due provvedimenti con i quali abbiamo destinato a queste finalità 48,7 milioni di euro dal 2008 ad oggi. Questa somma – ha spiegato Manzato – riguarda in gran parte proprio il primo insediamento, oltre alla ristrutturazione e ammodernamento aziendale”. Si assiste insomma nel settore primario ad uno sviluppo “giovanile” in controtendenza ad esempio rispetto all’industria del manifatturiero. E questo a fronte di un numero di imprese in costante diminuzione da anni per un processo di tipo fisiologico di ristrutturazione “naturale” del comparto. “Questi giovani, che partono già indebitati, sono pieni di entusiasmo, portano innovazione vera, sono consapevoli del loro ruolo e delle finalità anche etiche dell’agricoltura, sanno affrontare il mercato con un bagaglio di conoscenze già molto vasto. Il loro è quel genere di agricoltura che desideriamo incentivare e far crescere – ha affermato Manzato – tenendo anche conto che l’attività primaria è sinonimo di salvaguardia del territorio, sicurezza alimentare e presidio ambientale”.

Sulla manovra finanziaria – “Bene quindi l’iniziativa quinquennale di Tremonti che forfetizzare la spesa fiscale al 5% per le imprese messe in piedi dai giovani al di sotto dei 35 anni – ha concluso Manzato – perché sono manovre come questa che possono fare da volano allo sviluppo e creare nuova ricchezza, e non solo nel mondo agricolo”.

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