E alla fine per i cipressi arrivò il copyright. Basterà?

Era fine dicembre del 2006 quando agricultura.it mise la pulce nell’orecchio del sindaco di San Quirico d’Orcia (al tempo Marileno Franci) sui cipressini che si trovano a pochi chilometri dal centro abitato  (leggi nostro articolo del 15 dicembre 2006), un simbolo del paesaggio toscano nel mondo, che erano finiti nell’home page del colosso degli Ogm, Monsanto. Il sindaco del comune valdorciano si attivò subito e scrisse – proprio attraverso agricultura, leggi – alla sede italiana della multinazionale canadese chiedendo di togliere quell’immagine dal sito di Monsanto Italia. E, dopo circa un mese, arriva il passo indietro dell’azienda sementiera, che con molto buon senso, sostituisce la foto dei cipressini dalla propria home page.

Cipressi che passione – Il “caso” Monsanto è soltanto uno dei tanti. Centinaia sono le foto che campeggiano su pubblicità, giornali e quant’altro. Dai materassi che associano la quiete di quel poggio di Val d’Orcia, al relax del materasso stesso; acque minerali che sgorgano da sorgenti lontane, ma che mettono comunque in etichetta i cipressi di San Quirico. E poi Poste italiane, compagnie di assicurazione straniere, e riviste patinate di turismo che nella didascalia accanto alla corona di cipressi fanno riferimento ad altre zone della Toscana, già belle e famose, come il Chianti. Per non parlare del mare magnum di internet, dove portali di ogni tipo scelgono la campagna del comune valdorciano come immagine principale.

Ecco il copyright – E per i cipressini di San Quirico è alla fine arrivato il copyright. Il Comune ha detto basta con lo sfruttamento “gratuito” di quella che è l’immagine della Toscana più famosa nel mondo, ma anche delle altre bellezze paesaggistiche ed architettoniche del paesaggio di San Quirico, come ad esempio, la chiesina di Vitaleta o la collina del podere Belvedere, anch’essa ben presente in varie pubblicità. Chi vuole utilizzare queste immagini per fini commerciali, dovrà prima passare da Palazzo Chigi, la sede comunale, e farne richiesta. A stabilirlo è una delibera approvata dal Consiglio comunale – con i voti favorevoli della maggioranza ed i voti contrari delle minoranze,  Pdl e Lista Comunista -, che regolamenta “riprese foto video cinematografiche”.

Il regolamento – L’idea di portare avanti un regolamento a difesa dello sfruttamento del  territorio è tutta dell’assessore alle attività produttive di San Quirico, Mauro Taddei, persona di grande sensibilità e lungimiranza, profondo conoscitore della cultura e delle tradizioni locali: «Non si tratta di voler penalizzare nessuno, di mettere divieti di alcun tipo – precisa l’assessore Taddei –; c’è soltanto la volontà di tutelare il territorio da un cattivo uso, come talvolta accaduto in passato». L’autorizzazione per effettuare riprese o foto per fini commerciali o pubblicitari deve essere richiesta almeno 15 giorni prima dell’inizio delle riprese; attraverso la presentazione di un modulo previsto dal regolamento. Dopo di che il responsabile comunale del servizio comunicherà per scritto l’accoglimento o meno della richiesta. Inoltre una volta realizzata l’immagine pubblicitaria, dovrà essere riportata chiaramente ed integralmente la dicitura “Ripresa o fotografia effettuata a San Quirico d’Orcia”. Ed in caso di riprese o foto non autorizzate, o di uso improprio, “sono previste sanzioni amministrative”, oltre “al risarcimento dei danni eventualmente procurati”.

Futuro – Se questo regolamento basterà ad evitare episodi di sfruttamento dell’immagine è presto per dirlo; sicuramente è un atto concreto che va nella giusta direzione. Ovvero quella di considerare il paesaggio alla stregua di un’opera d’arte. Domandiamoci se sia possibile mettere l’immagine della Gioconda di Leonardo in una pubblicità, gratuitamente. Ecco, i cipressini, una collina, uno scorcio suggestivo, sono così come li vediamo perché qualcuno quella campagna la lavora quotidianamente (gli agricoltori) e la rende viva. E al pari di opere d’arte, chiese e palazzi storici, anche il paesaggio è un’attrattiva turistico-economica – oltre che produttiva a livello agricolo -, e per questo semplice motivo, se c’è qualcuno che la tutela e la salvaguardia forse è meglio. Ricordando però che, a differenza di un museo, l’ambiente rurale è qualcosa di dinamico, sempre in movimento, e vissuto – sette giorni su sette – da chi abita quel territorio. Quindi, tutela sì, ma senza eccessi proibizionisti. 

Lorenzo Benocci

Focus
 

REGOLAMENTO COPYRIGHT COMUNE SAN QUIRICO – SCARICA

Mario Capanna e il signor Schemiser, storie libere da Ogm – 15 dicembre 2006

Togliete l’immagine dei cipressi della Val d’Orcia – 29 dicembre 2006

 Monsanto ritira dal sito immagine cipressi Valdorcia – 25 gennaio 2007 

Cia esulta per esito vicenda Val d’Orcia-Monsanto – 25 gennaio 2007

Cenni, vicenda cipressini San Quirico decisione saggia – 25 gennaio 2007

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