Rosso di Bolgheri, ribollita e cacciucco nel cuore di Carlo Conti

Un vero e proprio bagno di folla ha salutato l’arrivo di Carlo Conti, in compagnia della bellissima Roberta Morise, a Casciana Terme per la presentazione del suo ultimo libro “Noi che” allo Chalet delle Terme all’interno della rassegna Casciana Cultura organizzata dall’Amministrazione Comunale. “Il mio rapporto con questo territorio – ha detto Conti – è il rapporto di una vita. Essere qui è come essere a casa per me. Casciana è la mia casa di campagna, il riposo termale dalle fatiche, il luogo degli amici e degli affetti più cari e soprattutto dei ricordi più intimi come quando venivo fin da bambino con mia mamma”.

Da dove nasce il tuo legame con Casciana Terme? – “Casciana mi ha regalato tutte le più grandi soddisfazioni della mia carriera, compresa la crisi del settimo anno quando con Andrea Cambi, che oggi purtroppo ci guarda da lassù, non fummo capiti. Fu allora che presi carta e penna e scrissi una lettera per difendere il genio, la professionalità e la bravura di Andrea”.

Un legame che ti lega non solo a queste terre ma anche ai suoi prodotti enogastronomici, quali sono il tuo vino e il tuo piatto preferiti? – “Adoro tutti i rossi, in particolare quelli di Bolgheri, ma anche a Casciana ci sono degli ottimi bianchi. Quanto al mio piatto preferito, da toscano dico Ribollita anche se mangio sette giorni su sette pesce e quindi cacciucco alla livornese”

Con il libro “Noi che”, hai svelato un "piccolo scrigno della memoria" offrendo un punto di osservazione sull’Italia della seconda metà del ‘900. Ma quali sono stati i migliori anni di Carlo Conti? – “Dal ’75 all’85 dalle radio private fino alle prime trasmissioni con Leonardo Pieraccioni. E naturalmente quelli che devono venire, compresa la nuova stagione televisiva in cui riproporrò l’Eredità e I migliori anni, un format tutto italiano di cui andiamo orgogliosi e che stiamo esportando in tutto il mondo”.

Cristiano Pellegrini

Informazione pubblicitaria