Allarme all’Isola del Giglio, i mufloni distruggono le colture

Non bastavano i cinghiali o i caprioli in Maremma e in altre parti della Toscana, che con le loro scorribande stanno devastando colture di ogni tipo senza alcuna tutela per gli agricoltori; ecco che dall’Isola del Giglio arriva la notizia di un centinaio di capi di mufloni che stanno mettendo a soqquadro alcune colture, in particolare i vigneti eroici presenti nell’Isola. Il muflone è tra l’altro una razza alloctona, ma qualcuno al Giglio ce l’avrà pur portato.

L’intervento del sindaco – E dopo l’intervento del presidente della provincia di Grosseto Marras ecco quello del sindaco isolano Ortelli, fra l’altro condivisibile. "Quello della presenza di mufloni all’Isola del Giglio – afferma il primo cittadino Sergio Ortelli – è un problema annoso, non più rinviabile, e che deve essere risolto nel più breve tempo possibile. Bene ha fatto il Presidente Marras, di seguito al convegno del 29 settembre scorso, a proporne l’eradicamento e bene ha fatto a sottolineare come non si tratti di una specie autoctona che niente ha a che fare con il territorio dell’Isola, perché immessa dall’uomo, con la conseguenza che si creano solo danni all’agricoltura e al verde pubblico e privato e, al contrario, nessun beneficio. Soprattutto in questo periodo di vendemmia si sono registrati numerosi danni alle colture con conseguenze ingenti sui raccolti riconducibili alla presenza dei mufloni. Si parla tanto, soprattutto nei convegni di settore, di rinascita e ricostruzione della viticoltura e gli esperti ne tracciano un positivo riscontro ma la presenza di questi dannosissimi animali non aiuta minimamente lo svilupparsi di un settore chiave delle realtà turistiche".

Abbattimenti – "E’ necessario, quindi, che chi ne ha la competenza intervenga rapidamente con l’eradicamento totale. Noi  – prosegue Ortelli – siamo al fianco dei produttori e siamo disponibili ad un franco confronto, anche con il Parco, ed in generale con tutti coloro che desiderano darci una mano. Ribadisco che si tratta di un problema drammatico per il nostro territorio, non più rimandabile e che ha raggiunto ormai circa i cento esemplari. E il Comune di Isola del Giglio si riserva, per rafforzare l’impegno sulla questione, la possibilità di intraprendere azioni legali nei confronti di chi ha immesso sul territorio una specie non autoctona creando i presupposti per danni e rischi non controllabili".

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