Maltempo: piogge contro la siccità, ma è allarme gelate per l’ortofrutta

Dopo i gravissimi danni (500 milioni di euro) provocati dal maltempo nello scorso mese di febbraio all’agricoltura, il maltempo di questo inizio primavera, con il ritorno neve, l’abbassamento delle temperature e le abbondanti piogge, sta di nuovo allarmando il mondo delle campagne. Si teme soprattutto per gli ortaggi in campo aperto e per gli alberi da frutta che hanno cominciato a germogliare. Il freddo rischia, infatti, di provocare ulteriori problemi alle imprese agricole. A lanciare l’allarme è la Cia-Confederazione italiana agricoltori per la quale, comunque, piogge e nevicate possono dare una boccata d’ossigeno alle campagne dove la siccità, in particolare nel Nord Italia, tiene da tempo in allerta i nostri agricoltori.

Acqua benedetta – Se l’acqua piovana sarà un beneficio per i campi da tempo a secco, tuttavia, questa nuova ondata di maltempo, caratterizzata in alcune aree del Paese da basse temperature, mette in pericolo – segnala la Cia – gli alberi da frutta (mandorli, albicocchi, susini, ciliegi, peschi, meli, peri) fioriti già da diversi giorni. Stesso discorso per gli ortaggi. Nei campi a cielo aperto la colonnina di mercurio sotto zero rischia di mettere a dura prova diverse coltivazioni. Potrebbero aversi danni soprattutto per alcuni tipi di insalate, per i broccoli, per i carciofi. Conseguenze potrebbero esserci anche per la floricoltura.

Non solo – Il maltempo -evidenzia ancora la Cia- farà lievitare anche i consumi di gasolio agricolo, specialmente per il riscaldamento delle serre. E questo sarà un ennesimo danno, visto che il prezzo del carburante ha raggiunto nuovi record. E così i produttori vedranno crescere i costi che già hanno toccato livelli insostenibili. La Cia, comunque, sollecita le istituzioni nazionali e locali affinché vengano al più presto decisi interventi a sostegno delle aziende agricole colpite gravemente dal maltempo di febbraio (in particolare delle Marche e non solo). I danni sono ingenti e non solo alle colture. Sono andate distrutte stalle, cascinali, magazzini, serre, macchinari. Neve e gelo hanno avuto conseguenze devastanti sull’agricoltura, mettendo in gravi difficoltà tantissimi produttori.

  

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