Nuova Pac, per il Piemonte impostazione da rivedere

Le critiche mosse dalla Corte dei Conti europea in merito alla riforma Pac incarnano quelle che sono state le preoccupazioni manifestate da tutto il mondo agricolo negli ultimi mesi a questa parte.
Anche l’Assessorato Regionale piemontese all’agricoltura non ha mancato di sottolineare in più occasioni le sostanziali mancanze e le parti migliorabili del progetto di Politica Agricola Comune presentata dalla Commissione Europea nell’ottobre 2011. La Corte dei Conti ha portato alla luce problemi strutturali importanti emergenti dall’analisi del documento, osservazioni condivisibili e costruttive: l’impianto della futura Pac presenta una complessità decisamente preoccupante, rischia di non direzionare le risorse in modo chiaro e certo agli agricoltori realmente attivi sul territorio, gli obiettivi dei pagamenti diretti non sono specificati, delimita in modo confusionario la questione del greening e, infine, la struttura della Pac è eccessivamente orientata sul controllo della spesa, per la quale dedica norme e risorse, lasciando in disparte importanti obiettivi che dovrebbero al contrario essere alla base della Politica Agricola Comune.

Condivisione – L’Assessore Regionale all’Agricoltura del Piemonte, Claudio Sacchetto condivide appieno la relazione della Corte dei Conti europea. La Politica Agricola Comune deve porre al centro dei propri obiettivi altre questioni  strutturali indispensabili: l’aumento della produttività, la realizzazione di un mercato funzionale ed equo tra i vari Paesi, la garanzia di un reddito dignitoso per i singoli agricoltori, la realizzazione di uno strumento rapido per affrontare le emergenze, la semplificazione dei procedimenti, l’inserimento nel mondo rurale delle nuove generazioni di agricoltori. L’Assessorato Regionale continuerà a monitorare le tappe che porteranno alla definizione della nuova Pac, proporrà modifiche, migliorie, basandosi sempre e solo sulle reali esigenze del comparto primario emergenti dalle testimonianze del territorio. È necessario un documento meno complesso e maggiormente focalizzato su quelle che sono le sfide fondamentali dell’agricoltura del futuro.  Il parere della Corte dei Conti europea rappresenta un buon punto di partenza per rielaborare nella giusta direzione la nuova Pac.

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