Approvato il Pacchetto qualità. Più valore per le produzioni italiane

“L’approvazione del ‘Pacchetto qualità’ è un’ottima notizia per l’Italia che ha saputo conquistare questo importante risultato per la tutela delle nostre produzioni agroalimentari. Un risultato ancora più significativo se pensiamo a quanto sia stato migliorato il ‘Pacchetto qualità’ rispetto al testo iniziale. Inoltre questo obiettivo è stato raggiunto nonostante la posizione di netta minoranza che l’Italia aveva all’inizio delle trattative, il che dimostra ancora di più con quanto impegno e determinazione siano state portate avanti le nostre istanze in sede comunitaria”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania, sull’approvazione, avvenuta oggi, del ‘Pacchetto qualità’ da parte del Parlamento europeo. “Ritengo opportuno ricordare – ha aggiunto il Ministro – che il regolamento approvato introduce una serie di novità di fondamentale importanza per l’agroalimentare italiano. Basti pensare alla misura relativa alla protezione ex officio: con questa gli Stati membri sono obbligati ad attivarsi per tutelare le indicazioni geografiche degli altri Paesi membri e le nostre eccellenze agroalimentari potranno essere protette nel modo adeguato. Si tratta di un importante passo in avanti non solo in difesa dei consumatori, ma anche dei nostri produttori che vedono ogni giorno usurpati, imitati ed evocati i propri marchi negli altri Paesi, come è accaduto per il caso Parmesan”. “Oltre alla protezione ex officio, ci sono poi altri elementi importanti all’interno del ‘Pacchetto’ che riguardano – ha spiegato Catania – il riconoscimento di un ruolo preciso attribuito ai Consorzi di tutela, l’inserimento della cioccolata tra i prodotti di qualità, la possibilità di indicare in etichetta i cosiddetti ‘marchi di area’, la salvaguardia dei prodotti STG – come la Pizza napoletana -, la creazione dell’indicazione ‘prodotti di montagna’”. “A fronte di tutte queste novità positive, resta purtroppo escluso dal ‘Pacchetto qualità’ un tema importante come l’estensione ad altri prodotti della facoltà di realizzare la programmazione produttiva, che era stata già prevista per il settore dei formaggi DOP all’interno del ‘Pacchetto latte’, approvato nei mesi scorsi. La misura riguardante la regolamentazione dei volumi produttivi rimane comunque – ha concluso infine il Ministro – una questione aperta che affronteremo nell’ambito dei negoziati in corso per la riforma della Politica agricola comune”.

Sisti (Conaf) -Pacchetto qualità: «Importante evoluzione del concetto “qualità”. Adesso fare chiarezza verso i consumatori»

«Il Pacchetto qualità approvato in via definitiva dal Parlamento Europeo è indubbiamente una importante novità, rappresenta una evoluzione del concetto di qualità che abbiamo dal ’92 con i marchi europei (Dop, Igp, Stg); allargando anche ad altre produzioni (come i prodotti di montagna e di caratteristiche specifiche di prodotto) il concetto di qualità e di tutela della stessa». E’ questo il commento di Andrea Sisti, presidente del Consiglio dell’ordine nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali (CONAF) in seguito all’approvazione di oggi del Pacchetto qualità. «L’auspicio è che questa novità non crei però ulteriore confusione nei confronti del consumatore, considerate le difficoltà fino ad oggi nel far comprendere il valore di marchi a denominazione, che certificano la qualità e l’origine. Per cui con l’applicazione della normativa europea sul piano nazionale, sarà importante fare attenzione ad una buona progettualità per fare in modo che il Pacchetto qualità sia uno strumento chiaro e di facile codificazione anche per i cittadini-consumatori. Come dottori agronomi, naturalmente – conclude Sisti – siamo in prima linea affinchè ciò avvenga e per dare il nostro contributo professionale anche in questa fase».

Parmigiano Reggiano: tutela d’obbligo per i paesi UE – “Finalmente si è compiuto l’ultimo passo per un deciso rafforzamento del sistema di tutela europeo per il Parmigiano-Reggiano – la dop europea più imitata nel mondo – e per tante altre eccellenze agroalimentari italiane: un percorso lungo, che ci ha impegnato per anni, e di cui oggi cogliamo con grande soddisfazione gli esiti”. Giuseppe Alai, presidente del Consorzio del Parmigiano-Reggiano, commenta così l’approvazione, da parte del Parlamento Europeo riunito in seduta plenaria, del “Pacchetto qualità” relativo ai prodotti agricoli dop, igp e stg.  Il primo elemento che rende piena la soddisfazione del Consorzio del Parmigiano-Reggiano è legato proprio a quella tutela “ex-officio” che impegna gli Stati membri della UE a monitorare e a far rispettare nei propri territori le denominazioni protette provenienti da altri Paesi.  “Un passo in avanti decisivo – spiega Alai – per un sistema di protezione non più basato solo sul lavoro degli enti di tutela a contrasto di contraffazioni e frodi, ma fondato su un obbligo di intervento degli stessi Stati in una logica di reciprocità e, perciò, di vera Comunità Europea”. “In questi anni – prosegue il presidente del Consorzio del Parmigiano-Reggiano – siamo intervenuti decine di volte per stroncare l’uso improprio del termine “parmesan” e di tanti altre denominazioni evocative del nostro marchio, di cui già avevamo ottenuto l’interdizione da parte della Corte di Giustizia; oggi questa vigilanza e tutte le azioni di contrasto si semplificano enormemente, e il dato più rilevante è il fatto che finalmente si sancisce un principio di corresponsabilità e di collaborazione tra Stati che tutela produttori e consumatori”. La strada per l’approvazione del “pacchetto qualità” era stata spianata nel giugno 2011 dalla Commissione Agricoltura presieduta dalI’on. Paolo De Castro, che tre mesi più tardi, in un convegno a Reggio Emilia, aveva lanciato dure parole: “senza l’adozione delle riforme che riguardano la gestione dei volumi produttivi e le norme di tutela della qualità – disse De Castro – in Parlamento non approveremo nessun pacchetto che ci venga proposto”.  “Proprio all’on. De Castro, alla sua tenacia, all’impegno degli on. Herbert Dorfmann e Giancarlo Scottà, membri della Commissione Agricoltura e fautori del progetto, unito a quello della relatrice Iratxe García Pérez – afferma Alai – va il nostro particolare ringraziamento”
Ma la soddisfazione del Consorzio non si ferma qui.  “Il Pacchetto qualità – spiega il presidente – riconosce in termini mai così espliciti il ruolo dei consorzi di tutela anche in materia di valorizzazione del prodotto, riconoscendo così la validità delle azioni promosse sul piano della tutela dei redditi dei produttori. Contemporaneamente – e anche questo rappresenta un passaggio fondamentale per tante aree del nostro Paese e ampie zone di produzione del Parmigiano-Reggiano – definisce le menzioni di qualità facoltative, aprendo nuove strade di valorizzazione, ad esempio, per il prodotto di montagna, fissando i criteri in base ai quali l’uso di questa menzione sarà possibile, scongiurando così il rischio di abusi”.

Cia: con il “Pacchetto qualità” si rafforza il “made in Italy” – Con l’approvazione definitiva da parte del Parlamento europeo del “Pacchetto qualità” si introducono misure importanti per il sistema agroalimentare italiano, che può contare su un’agricoltura tipica e diversificata. Non dobbiamo dimenticare che il nostro Paese vanta il primato Ue nelle Dop, Igp e Stg con circa 250 prodotti certificati. L’unico “neo” è la mancata estensione a tutte le filiere della programmazione produttiva, che per adesso è acquisita soltanto per il settore lattiero-caseario. E’ quanto sostiene la Cia-Confederazione italiana agricoltori. Il “Pacchetto qualità” -afferma la Cia- contiene molte novità positive, anche rispetto alla proposta originaria e ciò è anche merito del costante lavoro di concertazione svolto in particolare dalla Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, presieduta da Paolo De Castro. Dall’introduzione della protezione “ex officio” per la tutela di un prodotto riconosciuto a livello comunitario al rafforzamento del ruolo dei Consorzi nella protezione e promozione dei prodotti certificati, all’accorciamento dei tempi e alla semplificazione delle procedure per il riconoscimento delle certificazioni Dop. Si tratta di provvedimenti che contribuiscono a difendere meglio la nostra agricoltura e a favorirne l’ulteriore sviluppo sui mercati esteri. Tuttavia, c’è un certo rammarico -ribadisce la Cia- per la mancata estensione della programmazione produttiva, così come previsto per il settore lattiero-caseario. Una proposta venuta dalla Commissione Agricoltura del Parlamento europeo e fortemente voluta dal sistema agroalimentare italiano, poiché permetterebbe un’adeguata gestione della quantità e della qualità dei prodotti nelle diverse condizioni di mercato.  La Cia, quindi, sollecita un forte impegno da parte del governo italiano affinché questo importante provvedimento venga inserito nella nuova Pac.

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